La febbre rappresenta per l’organismo un importante meccanismo di difesa, tuttavia messo spesso a tacere con l’abbondante prescrizione o libera assunzione di antipiretici, anche in via preventiva. Ne è un esempio la somministrazione di paracetamolo, prima di una vaccinazione, da parte delle mamme ai piccoli.

Un importante aiuto può derivare dalla Medicina Low Dose, un’arma in più fra le opzioni terapeutiche del medico, utile a gestire la febbre come molte altre patologie, in acuto e in prevenzione. Con il valore aggiunto che la medicina bioregolatoria dei sistemi può essere usata in overlapping terapeutico, insieme cioè alla medicina ponderale ogni qualvolta necessario. Se ne è parlato nel corso de “I Salotti di Guna, Futuro del bambino e medicina dei sistemi: nuovi approcci terapeutici, tra ambiente e socialità”.

L’approccio alla febbre

«Nella gestione delle febbre – spiega Eleonora Lombardi Mistura, specialista in pediatria – è possibile fare ricorso a diversi famaci, tra cui un anticorpo monoclonale dell’interluchina 1 diluito e dinamizzato, indicato nelle prime ore della febbre, e non nelle fasi successive proprio in funzione della produzione di citochina di interluchina 1, una molecola infiammatoria coinvolta nel maccanismo della febbre, trigger dell’infiammazione e che aumenta con il manifestarsi della febbre. In caso fosse o persistesse molto elevata, nonostante l’utilizzo di questa molecola di fondo, è possibile associarla a paracetamolo: la medicina bioregolatoria dei sistemi dà all’organismo una modulazione, ad esempio impedendo i picchi».

In caso di febbre molto alta la preoccupazione dei genitori è il possibile sviluppo di convulsioni che comunque – sottolinea la dottoressa – hanno una evoluzione benevola, senza strascichi per il bambino. le convulsioni infatti sono conseguenza di un sistema nervoso ancora immaturo e non in grado di sopportare e gestire i passaggi rapidi di temperatura, sia in salita sia in discesa».

L’alternativa

Disporre di una soluzione diluita, fisiologica, espressa cioè nella stessa quantità che si ritrova nell’organismo in grado di modulare la febbre nel bambino a fianco di approcci tradizionali, come il paracetamolo utilizzabile in associazione, dà al genitore un aiuto in più e “sicurezza”: funge, in buona sostanza, da paracadute.

«Dopo una certa durata della febbre, si possono usare altri farmaci della Low Dose Medicine, ad esempio formulazioni che contengono rimedi come la belladonna – conclude Lombardi Mistura – Sono svariati i famaci che si possono usare a seconda del tipo di febbre, proprio per la capacità di questi farmaci di modulare la febbre di questi farmaci, riducendo così il ricorso a quelli ponderali. Anche nei bambini con convulsioni febbrili, spesso ipertrattati con farmaci antipiretici fin dalle prime linee di febbre con farmaci, al fine di evitare la crisi».