Di elevata qualità nutrizionale, il consumo di legumi ed in particolare di diverse tipologie di fagioli nei primi due anni di vita, può svolgere un ruolo importante nel promuovere un migliore stato di salute.

È quanto evidenzierebbe uno studio americano, della State University of New York a Buffalo, pubblicato su Nutrients.

Lo studio

Ha preso in considerazione i dati del Women, Infants, and Children Infant and Toddler Feeding Practices Study-2 (WIC ITFPS-2), un ampio studio che ha monitorato oltre 3000 bambini e le rispettive mamme a intervalli regolari in un arco temporale dai primi mesi di vita fino a due anni di età.

Le indagini volte a valutare le abitudini alimentari dei piccoli, in relazione soprattutto al consumo di legumi, con maggiore attenzione a diverse tipologie di fagioli (secchi, chili ovvero la zuppa di fagioli con peperoncino, fagioli gialli e fagioli di Lima) si sono concentrate nello specifico a 1, 3, 5, 7, 9, 11, 13, 15, 18 e 24 mesi (m) dalla nascita.

L’attenzione si è focalizzata sui legumi per le elevate proprietà nutrizionali, macro e micro nutrienti, che li caratterizza, con l’intento di stimare il possibile impatto sulla salute derivante da una maggiore o minore quantità e frequenza nei consumi.

I ricercatori si sono poi incentrati a considerate gli outcome di salute in relazione all’assunzione di macronutrienti (grammi e % kcal) e micronutrienti solo a 11 e 24 mesi, limitatamente a fagioli secchi e chili, rapportate a caratteristiche socio-demografiche. 

I risultati

Hanno evidenziato che i consumi dei fagioli erano sensibilmente diversi per etnia, dove bambini ispanici e di pelle bianca mostravano tassi di consumo superiori rispetto agli altri, e per età.

Ovvero i legumi erano assunti in quantità piuttosto ridotte nei primi sei mesi di vita, aumentando gradualmente fino a raggiungere livelli più elevati nei mesi successivi: più specificatamente a 7 mesi il consumo di fagioli secchi e chili era rispettivamente di 1,2% e 0,4%, a 11 mesi di 4,9% e 2,3% fino a livelli, i più elevati, rispettivamente a 18 (10,5%) e a 24 m (5,9%).

Il consumo di fagioli gialli o di Lima era raro (<0,1%), mentre a 11 e 24 m il consumo di fagioli secchi era superiore in quantità nei bambini bianchi rispetto ai neri, e quello di fagioli secchi e peperoncino nei bambini di etnia ispanica o latina rispetto ad altre etnie.

È stato, soprattutto, osservato in bambini che consumavano fagioli secchi e chili a 11 e 24 mesi una assunzione superiore di energia totale, proteine, fibre, potassio, folato e magnesio rispetto ai non consumatori evidenziando così che i legumi nell’infanzia possono svolgere un ruolo cruciale nel promuovere la salute, data la loro elevata qualità nutrizionale.

In conclusione

In funzione dei dati emersi dallo studio i ricercatori stressano sull’importanza di includere i legumi nella dieta dei piccoli, dopo lo svezzamento, quale alimento/elemento che potenzia la salute in età pediatrica.

Fonte

Choudhary D, Rideout TC, Millen AE et al. Bean consumption during childhood is associated with improved nutritional outcomes in the first two years of life. Nutrients, 2024, 16(8), 1120. Doi: https://doi.org/10.3390/nu16081120

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