Lettera aperta del CIC al premier Draghi e al Ministro Speranza: «Serve attenzione anche al settore ospedaliero»

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Diego Foschi, presidente del Collegio Italiano dei Chirurghi (CIC)

Diego Foschi, presidente del Collegio Italiano dei Chirurghi, ha inviato lo scorso 15 dicembre una lettera aperta al premier Mario Draghi e al Ministro della Salute Roberto Speranza, unitamente a tutte le società scientifiche afferenti al Collegio Italiano dei Chirurghi (CIC), in rappresentanza di circa 50mila chirurghi sul territorio.

Le nuove direttive prevedono un potenziamento degli investimenti nella medicina del territorio e nella prevenzione e terapia del Covid-19, ma, al contempo, il sistema ospedaliero resta sostanzialmente inalterato, senza poter rispondere adeguatamente alle esigenze della popolazione. Un fatto che rischia di aggravare la situazione delle unità operative di chirurgia, che si trovano già in notevole difficoltà.

Il CIC lancia dunque l’allarme, chiedendo al Premier e al Ministro maggiore attenzione al sistema ospedaliero.

Diego Foschi, presidente del Collegio Italiano dei Chirurghi (CIC)

Riportiamo di seguito il testo integrale della lettera

Roma, 15 dicembre 2021

Ch.mo Presidente del Consiglio dei Ministri
Prof. Mario Draghi
Ch.mo Ministro della Salute
On. Roberto Speranza

Oggetto: Lettera aperta su emergenza sistema ospedaliero e Unità chirurgiche

Illustrissimo Signor Presidente, Illustrissimo Signor Ministro,

Le disposizioni emesse o in corso di imminente emissione in merito alla riorganizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, prescindendo da quelle indirizzate a contrastare l’attuale pandemia da Covid-19, hanno destato negli operatori sanitari – e in particolare nei chirurghi italiani di ogni grado e specializzazione – grande sconcerto e preoccupazione.

Le misure adottate e quelle progettate sono focalizzate a potenziale la medicina sul territorio, troppo a lungo trascurata; appaiono perciò benemerite nel dare cura alle persone cronicamente malate ai loro domicili o in prossimità. Ma le stesse rischiano di essere inadeguate ove si voglia considerare che il sistema delle cure ospedaliere – già gravemente provato – è andato in crisi e oggi non riusciamo a dare una risposta valida a chi si rivolge a noi per una malattia in fase acuta.

Il sistema ospedaliero, in particolare la chirurgia, è bisognoso di attenzione e di cure. Nei prossimi anni, al netto degli investimenti del PNRR sulla cronicità e dei consistenti impegni di spesa per la prevenzione e la terapia della patologia Covid-19, lo stanziamento del Fondo sanitario nazionale rispetto al PIL 2019 andrà addirittura a diminuire, creando i presupposti per un ulteriore aggravamento della situazione. Già ora le unità chirurgiche italiane non sono in grado di svolgere la normale routine oncologica e non; le procedure chirurgiche inevase sono numerosissime e pensiamo che con le nuove direttive i tempi d’attesa aumenteranno e creeranno ulteriori disservizi alla popolazione.

Per questo motivo, con un’unica voce malati e medici chirurghi Vi chiedono di ascoltare le richieste di chi soffre e di chi opera per rilanciare l’Ospedale come centro di cura: non si muore solo di Covid.

Con osservanza

Diego Foschi
Presidente del Collegio Italiano dei Chirurghi

Il Consiglio Direttivo
Maurizio BRAUSI (SIU), VicePresidente
Marco PIEMONTE (SIOeChCF), Past President CIC
Andrea MAZZARI (SPIGC), Segretario alla presidenza
Alessandro GIARDINO (SICOP), Segretario alla presidenza
Francesco BASILE (SIC), Consigliere
Antonio BIONDI (SICADS), Consigliere
Francesco FALEZ (SIOT), Consigliere
Pierluigi GRANONE (SICT), Consigliere
Alessandro GRONCHI (SICO), Consigliere
Antonio LIMA (SICP), Consigliere
Vincenzo MARITATI (AOGOI), Consigliere
Andrea MINGOLI (SICUT), Consigliere
Giancarlo D’AMBROSIO (SICE), Revisore dei conti
Paolo RUSCITO (SIOeChCF), Revisore dei conti
Giovanni MOSIELLO (SIUP), Revisore dei conti
Filippo LA TORRE (SICCR), Presidente del Collegio dei Garanti
Vittorio CREAZZO (SICCH), Garante
Massimo PERACHINO (AURO), Garante