La sana alimentazione, in un contesto di vita sana e attiva, è fra i cardini della prevenzione per la malattia cardiovascolare aterosclerotica (ASCVD). L’indicazione è contenuta nelle ultime Linee Guida sulla Prevenzione delle Malattie Cardiovascolari (LG), pubblicate dalla Società Europea di Cardiologia (ESC), un documento per i clinici che racchiude tutti gli strumenti e le buone pratiche per la gestione sia del paziente affetto da patologia cardiovascolare con o senza altre comorbidità, sia della popolazione in generale. Il documento è propedeutico e finalizzato al contenimento delle patologie cardiovascolari che, ad oggi, rappresentano una delle prime cause di morbilità e mortalità in Europa, sebbene i dati relativamente a quest’ultima sono in leggera diminuzione in molti paesi.
Prevenzione, focus sulla dieta
Vita sana: lontana da fattori di rischio, come fumo e sedentarietà e soprattutto una buona alimentazione. Quest’ultima è uno ‘scudo’ efficace, oltre che per il generale benessere e la prevenzione di altre patologie, anche per contrastare o rallentare l’insorgenza delle malattie cardiovascolari (CVD). Un capitolo cui le Linee Guida dedicano ampia attenzione, fornendo indicazioni dietetiche protettive e preventive per la salute del cuore.
Fatto salvo per pazienti con specifiche problematiche, malattie cardiovascolari e/o patologia-correlate come ipertensione, diabete che possono necessitare di piani nutrizionali mirati, si evince che la dieta per eccellenza per ridurre il rischio di CVD è di tipo mediterraneo o DASH (Approcci dietetici contro l’ipertensione), laddove necessario.
I capisaldi della dieta
Si basano su una dieta sana, bilanciata, varia che preveda l’apporto maggiore di alcuni cibi e la limitazione quanto più possibile di altri alimenti. I corretti comportamenti alimentari per la prevenzione e protezione della funzionalità cardiaca e cardiovascolare possono essere sintetizzati in alcuni capisaldi chiave, quali:
- Preferire una dieta ad alta componente vegetale, fonte di fibre. Gli esperti ne quantificano e differenziano l’apporto quotidiano, suggerendo che provengano preferibilmente da: cereali integrali, circa 30-45 g; frutta >/=200 g pari a >/=2 3 porzioni), verdura in quantità di >/=200 g che equivalgono anch’esse a >/=2 3 porzioni), 30 g di noci non salate e legumi.
- Consumare pesce, preferibilmente grasso, almeno una volta alla settimana, limitando invece il consumo di carni a 350-500 g a settimana, soprattutto se lavorate. Queste andrebbero ridotte quanto più possibile fino ad essere eliminate dalla dieta.
- Sostituire i grassi saturi con grassi insaturi. Ovvero è necessario limitare l’apporto di acidi grassi saturi a meno del 10% dell’energia totale a favore invece dei PUFA (acidi grassi polinsaturi) e MUFA (acidi grassi mono-insaturi, quali ad esempio l’acido oleico caratteristico dell’olio extravergine d’oliva) e dei carboidrati da cereali integrali. Mentre per quanto riguarda gli acidi grassi trans insaturi, occorre ridurre al minimo l’apporto proveniente da latte e derivati che li contengono naturalmente in basse quantità e di eliminare quelli provenienti da alimenti trasformati, nei quali i grassi di generano nel corso dei processi di produzione.
- Ridurre a meno di 5g l’assunzione di sale, utile (anche) a contenere il rischio ipertensivo.
- Limitare il consumo di alcol a un massimo di 100 g a settimana.
- Contenere a un massimo del 10% dell’energia quotidiana, l’apporto di zucchero libero derivante cioè da bevande zuccherate e succhi di frutta.
Prevenzione e stile di vita sano
La dieta corretta deve essere supportata anche da uno stile di vita sano che escluda i principali fattori voluttuari di rischio per CVD: fumo, fattori ambientali quali l’inquinamento, sedentarietà a favore di una vita attiva. L’esercizio fisico settimanale deve prevedere almeno 150 – 300 minuti di attività aerobica moderata come una camminata veloce compresa fra 4.1 e 6.5 km/h, andare in bicicletta a una velocità di circa 15km/h, o fare 5 – 150 minuti di attività aerobica intensa. Le LG raccomandano di praticare compatibilmente con lo stato di salute e secondo le proprie possibilità, un’attività fisica leggera quotidiana.