Desta attenzione l’impiego della quercetina nel trattamento di pazienti Covid-19 positivi. Dati recenti, di almeno quattro studi, dimostrerebbero la capacità di questo flavonolo, presente in buone quantità in diversi alimenti, come frutta e nella verdura, e/o impiegato come integratore alimentare, nel ridurre l’impatto della malattia in termini di severità e complicazioni correlate.

La quercetina

Le sue proprietà sono note: contribuisce, in primis, al rinforzo delle difese immunitarie (anche) grazie all’azione antiossidante, antinfiammatoria e immunomodulante. È altresì noto il coinvolgimento del sistema immunitario e dell’elevato livello di infiammazione alla base di Covid-19. In funzione della correlazione tra quercetina e patologia da Sars-CoV2 emerge l’interesse a studiarne gli effetti/impatto in questo specifico contesto clinico.

Un primo dato evidenzia l’importante azione antinfiammatoria della quercetina: sembra infatti in grado di influenzare, ovvero di inibire, le possibilità di ingresso del virus nelle cellule ospiti, e dunque anche la replicazione virale. Contribuirebbe, inoltre, a ridurre attivazione e attività dell’inflammasoma Nlrp3. Infine, regolerebbe la risposta immunitaria mediata dal virus. In relazione a queste azioni potenziali sono stati avviati specifici studi sulla molecola della quercetina.

Un primo studio evidenzia la capacità della quercetina di impattare sul deterioramento clinico nel paziente Covid-19 positivo attraverso la regolazione del sistema sfingomielinasi acida/ceramide, implicato nell’internalizzazione del virus nelle cellule epiteliali respiratorie. L’azione si tradurrebbe nella riduzione del rischio di intubazione e mortalità da infezione virale.

Un secondo studio dimostra che la combinazione di 1.000 mg/die di quercetina, in un regime alimentare con fosfolipidi di girasole, favorisce la riduzione della frequenza e della durata dei ricoveri, come anche della necessità di ossigenoterapia non invasiva, limiterebbe la progressione severa della malattia fino a non richiedere il passaggio ai reparti di terapia intensiva e il numero di decessi. La formulazione è stata studiata in 152 pazienti ambulatoriali Covid-19, per un periodo di 30 giorni, confermando l’effetto adiuvante nel trattamento dei primi sintomi e nella prevenzione degli esiti gravi della malattia. Come ulteriore dato, la quercetina si distinguerebbe anche per l’elevato profilo di sicurezza e per possibili proprietà anti-fatica e pro-appetito.

Un terzo studio, randomizzato, in aperto e controllato, che ha arruolato 42 pazienti ambulatoriali Covid-19, di cui 21 trattati con il protocollo di cura tradizionali e 21 con una integrazione con quercetina in un sistema alimentare con fosfolipidi di girasole per 2 settimane evidenzia l’efficacia della olcola. In questo secondo gruppo di pazienti è stato possibile osservare una sensibile riduzione nei tempi di negativizzazione al test molecolare, della severità dei sintomi e dei predittori negativi di Covid-19.

Un ultimo studio ha, infine, voluto valutare l’azione della quercetina in combinazione con i farmaci antivirali remdesivir e favipiravir in pazienti gravi non ricoverati in terapia intensiva. Coloro che avevano ricevuto anche un integratore alimentare a base di 500 mg di quercetina unita a vitamina C per migliorarne l’efficacia e la biodisponibilità, avrebbero mostrato oltre ai benefici standard citati, anche una riduzione dei livelli sierici di proteina C-reattiva quantitativa, lattato deidrogenasi e fosfatasi alcalina. Invece non si sarebbero notate significative differenze in termini di contenimento della mortalità, riduzione del periodo di ricovero e/o del numero di accessi in terapia intensiva.

In relazione ai potenziali benedici, cosa limita il maggior impiego della quercetina nel trattamento di pazienti Covid-19 positivi? La bassa solubilità della molecola, similmente a quanto accade nella maggior parte dei polifenoli, e il ridotto assorbimento, spesso variabile e dipendente dalla formulazione utilizzata.

Fonti:

  • Feng Y, Zhu B, Liu Y et al. Yindan Jiedu granules exhibit anti-inflammatory effect in patients with novel coronavirus disease (Covid-19) by suppressing the NF-kappaB signaling pathway. Phytomedicine, 2022, 95:153784
  • Shohan M, Nashibi R, Mahmoudian-Sani MR et al. The therapeutic efficacy of quercetin in combination with antiviral drugs in hospitalized Covid-19 patients: A randomized controlled trial. Eur J Pharmacol, 2022, 914:174615
  • Di Pierro F, Derosa G, Maffioli P et al. Possible therapeutic effects of adjuvant quercetin supplementation against early-stage Covid-19 infection: a prospective, randomized, controlled, and open-label study. Int J Gen Med2021, 14:2359-2366
  • Di Pierro F, Iqtadar S, Khan A et al. Potential clinical benefits of quercetin in the early stage of Covid-19: results of a second, pilot, randomized, controlled and open-label Clinical Trial. Int J Gen Med, 2021, 14:2807-2816.