L’uomo è un microcosmo immerso nel macrocosmo Universo ed è formato da tre componenti essenziali: morfologica-strutturale, biochimica-funzionale, psicologica-mentale. Queste possono essere associate ai tre lati di un triangolo equilatero, all’interno del quale troviamo un cerchio, che rappresenta l’energia vitale, costituente un nucleo interno che anima l’organismo e lo mantiene funzionale
Il simbolo del triangolo lo si ritrova sin da tempi antichissimi in tutte le tradizioni, civiltà e culture. Spesso assurge a valore universale e sta a indicare il rapporto tra l’uomo, la terra e l’entità soprannaturale. Vuole esprimere la provenienza e il ritorno all’unità primordiale; l’idea della divinità, una e trina; il significato dell’uomo, la traccia indelebile della sua esistenza terrena e l’ascesi verso il soprannaturale. Questo simbolo, così semplice e profondo, rappresenta l’armonia dell’espressione umana rispetto all’universo, l’anello di congiunzione tra umanità e divinità.
La Medicina Biointegrata, avendo come interesse l’uomo in disarmonia con l’ambiente in cui vive e con sé stesso, volendolo raggiungere nel significato di tutte le modalità espressive con cui manifesta il suo disagio, non solo quelle superficiali e apparenti, ma anche quelle più profonde e nascoste, ancorché di valore esistenziale, per quanto sopra espresso, fa propria la simbologia del triangolo e la coniuga di conseguenza.
Le tre componenti dell’organismo
In Medicina Biointegrata, l’organismo umano è rappresentato dall’unione di tre componenti essenziali:
- componente morfologica-strutturale;
- componente biochimica-funzionale;
- componente psicologica-mentale.
Esse possono essere poste come i lati di un triangolo equilatero.
La base rappresenta la parte morfologiaca-strutturale: tutto ciò che è materia e la sua forma (ossa, tendini, nervi, muscoli, capelli ecc.). Un lato indica la parte biochimica-funzionale: sangue, linfa, ormoni, mediatori chimici, enzimi ecc., da intendere sia come sostanze tal quali sia per l’azione che svolgono. L’altro lato simboleggia la sfera psicologica e mentale propriamente detta.
Il Triangolo, così identificato, nel logo della Medicina Biointegrata è sovrastato dalla ruota del tao, che porta con sé le cinque sfere rappresentanti i famosi cinque elementi, fuoco, terra, metallo, acqua e legno, della Medicina Tradizionale Cinese. La dinamica dello yin yang, propria del tao, evidenzia la presenza dell’energia, dello spirito che anima il nostro organismo, esso stesso già energia trasformata in materia. I cinque elementi vogliono rappresentare le leggi universali che regolano il nostro microcosmo, in armonia con il macrocosmo universo. Il Triangolo, con sovrapposta la ruota del tao, rappresenta, dunque, il nostro modello di uomo e tutto ciò che può derivarne.
Armonia e salute
Lo stato di salute è rappresentato da una condizione di armonia tra i tre lati del Triangolo, retta, a sua volta, da un equilibrio energetico che è in sintonia con quello del macrocosmo universo in cui siamo immersi.
Il Triangolo è retto da tre leggi di natura a valore universale:
- la prima afferma che, come un triangolo è formato da tre lati, così un essere umano è composto dai tre elementi indicati. Un triangolo senza un lato non è più tale, proprio come un essere umano non è più tale senza una delle tre componenti;
- qualsiasi manifestazione, ovunque insorga, su uno dei tre lati del Triangolo, si riversa sempre e comunque sugli altri due;
- non sempre una manifestazione si rivela in forma primaria sul lato dove ha avuto origine.
Per quanto riguarda la seconda legge un esempio, per quanto grossolano, può servire a esplicitarla meglio. Poniamo infatti il caso in cui, camminando per strada, ci cada la famosa tegola in testa. Si avrà una ferita e verrà dunque attaccato il lato strutturale, ma ci sarà anche fuoriuscita di sangue e dolore, con coinvolgimento del lato biochimico; infine sarà presente una crisi di ansia, paura, con l’implicazione quindi dell’aspetto psichico. L’attacco a un lato del Triangolo, dunque, coinvolge comunque gli altri due.
Da dove si origina il malessere
La terza legge è molto importante. La nostra attenzione e le nostre cure di solito sono rivolte al lato dove si evidenzia la manifestazione, ma questo non è necessariamente quello dove la problematica ha avuto origine.
Prendiamo ad esempio il caso di una dermatite. Solitamente si attenziona la pelle, che rappresenta il lato strutturale, ma questa, a meno di un danno diretto (tipo ustione, trauma, infezione locale), rappresenta un organo drenante e quindi il lato dove può riflettersi un problema originariamente biochimico (allergia, tossicosi, malattie infettive ecc.), o addirittura di tipo psicologico (orticaria su base psicosomatica). Il dermatologo tenderà a curare l’evidenziazione sulla pelle, magari con pomate al cortisone e quant’altro, ostacolando o bloccando quello che sintomatologicamente rappresenta uno sfogo dell’organismo, creando così una cronicizzazione o i presupposti per un altro atto di liberazione, forse diverso e con possibili connotati anche peggiori del primo.
Di fronte a qualsiasi manifestazione di malessere dell’organismo, dunque, il nostro compito deve essere quello di capire ove essa ha origine, su quale lato, e come si riversa poi sugli altri due, spiegarci come l’intero Triangolo sta interagendo. Solo andando a curare il lato inizialmente colpito viene attuata una terapia mirata, diversamente essa assume solo caratteri sintomatici. A scanso di equivoci è bene ribadire che è comunque l’intero organismo a interessarci, per cui la terapia sarà tanto migliore quanto più diretta al triangolo in toto. Avrà comunque possibile risoluzione quanto più andrà a prediligere il lato dove la problematica avrà avuto origine.