Il 12 giugno 2025 ha rappresentato una data significativa per le persone affette da celiachia nel Lazio. In questa giornata è stata ufficialmente presentata la nuova Legge Regionale sulla Celiachia, un provvedimento che riconosce e affronta le necessità specifiche delle oltre 26.854 persone con diagnosi accertata presenti nel territorio. L’iniziativa nasce da una stretta sinergia tra la società civile e le istituzioni, in particolare grazie al ruolo attivo dell’Associazione Italiana Celiachia Lazio (AIC Lazio), che ha seguito e supportato l’intero iter legislativo.
Come dichiarato dal Presidente di AIC Lazio, Angelo Mocci, la legge rappresenta «un simbolo tangibile del frutto della collaborazione tra la società civile e le istituzioni», nonché un modello potenzialmente replicabile in altre Regioni.
Dati e contesto: un’emergenza sommersa
Il Lazio si conferma la seconda regione italiana per numero di diagnosi di celiachia, rappresentando circa il 10,1% del totale nazionale. Tuttavia, i dati disponibili mostrano una forte sottodiagnosi: si stima che le persone effettivamente affette possano arrivare al 2% della popolazione regionale, indicando che molti cittadini convivono con la patologia senza una diagnosi formale.
Questa discrepanza evidenzia la necessità di strumenti normativi efficaci per aumentare la consapevolezza, migliorare la formazione del personale sanitario e garantire accesso alle cure e ai supporti alimentari.
Le misure principali della legge
La legge regionale introduce misure innovative e operative che rispondono ai bisogni concreti delle persone celiache:
- Sostegno economico e accessibilità alimentare:
Stanziati fondi per 400.000 euro nel 2025, che saliranno a 450.000 euro nei due anni successivi. Tra le novità, l’introduzione di buoni per l’acquisto di alimenti senza glutine utilizzabili anche al di fuori del Lazio, favorendo mobilità e libertà di scelta per le persone celiache. - Formazione e filiera del senza glutine:
100.000 euro annuali saranno destinati alla coltivazione di cereali naturalmente privi di glutine. Parallelamente, si rafforzeranno i programmi di formazione per medici e operatori sanitari, indispensabili per migliorare la qualità della diagnosi e la gestione della patologia. - Sportelli informativi e monitoraggio continuo:
Saranno attivati sportelli in ogni ASL e istituito un tavolo tecnico permanente, con la partecipazione attiva di AIC Lazio, per garantire un monitoraggio costante dell’applicazione della legge e proporre ulteriori interventi migliorativi.
Un approccio integrato: diagnosi, educazione, informazione
Il valore della legge è riconosciuto anche dalla comunità scientifica. Secondo Italo De Vitis, Presidente del Comitato Scientifico di AIC Lazio, «la celiachia non è una semplice intolleranza, ma una malattia autoimmune che richiede diagnosi tempestiva e rigida aderenza alla dieta senza glutine». L’introduzione di percorsi informativi e formativi è quindi cruciale per ridurre il divario diagnostico ancora oggi molto ampio.
Gianmarco Giorgetti, medico presso Ospedale S. Eugenio e membro del Comitato Scientifico AIC Lazio, evidenzia invece la centralità del controllo sulle etichettature e della sensibilizzazione degli operatori della ristorazione, dove AIC Lazio già opera con progetti dedicati.
AIC Lazio: impegno continuo per i diritti delle persone celiache
AIC Lazio rinnova il proprio invito alle persone celiache e ai loro familiari a informarsi attivamente sulle novità introdotte dalla legge e a partecipare alle future iniziative. L’obiettivo è costruire un contesto in cui la celiachia non sia più un ostacolo alla qualità della vita, ma una condizione gestibile grazie a consapevolezza, supporto e accesso ai diritti.
Da anni, l’Associazione è impegnata nel promuovere ricerca, informazione e assistenza, e con questa nuova legge regionale ha posto un pilastro solido per l’inclusione e il benessere della comunità celiaca.