Dal 21 al 22 giugno si terrà ad Oxford (UK) il primo congresso “SIO Europe”, il capitolo europeo della statunitense Society of Integrative Oncology, cartina di tornasole della diffusione sempre maggiore dell’utilizzo delle medicine complementari in oncologia. In Italia tale fenomeno sta crescendo, a macchia di leopardo e con un’offerta, in particolare in ambito pubblico, ancora lontana dai bisogni dei malati oncologici.
Sono trascorsi più di 15 anni da quando nella Regione Toscana, punta avanzata dell’integrazione delle medicine complementari nel Servizio Sanitario Pubblico, è iniziata la collaborazione con il mondo dell’oncologia. Il lavoro congiunto tra esperti di medicina complementare e oncologi è iniziato analizzando la letteratura scientifica sull’uso della medicina integrata per ridurre gli effetti collaterali delle terapie antineoplastiche e migliorare la qualità della vita dei pazienti oncologici. È proseguito con iniziative che hanno portato a oggi, all’attivazione di 19 servizi presenti nelle aziende sanitarie regionali che erogano prestazioni soprattutto di agopuntura e tecniche di medicina tradizionale cinese (MTC), fitoterapia e omeopatia ai pazienti con cancro per ridurne i sintomi e gli effetti collaterali delle terapie antitumorali.
In Toscana vengono visitati annualmente circa 2.300 pazienti con oltre 11.700 prestazioni erogate e questa collaborazione clinica ha consentito di ottenere un miglioramento del rapporto tra oncologi e operatori sanitari a contatto con gli ambulatori di oncologia integrata. Il gruppo di lavoro “Integrazione delle medicine complementari nella Rete oncologica regionale”, che si riunisce periodicamente presso l’ISPRO (Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la Rete Oncologica), ha deciso nell’autunno scorso di valutare la percezione dell’utilità di tali attività tra il personale sanitario che lavora in ambito oncologico. L’iniziativa si è tradotta nella diffusione di un questionario rivolto ad oncologi e personale sanitario che collabora con le strutture di medicina integrata regionali.
Hanno risposto al questionario 176 operatori sanitari, di cui il 54% rappresentato da medici (oncologi, chirurghi oncologici, radioterapisti, ecc.) e il restante 46% da personale socio-sanitario (psico-oncologi, infermieri, OSS). I dati raccolti sono chiari: la maggior parte dei professionisti coinvolti ha un atteggiamento positivo verso l’oncologia integrata, riconoscendone l’utilità come trattamento di supporto e dichiarandosi disposta anche a raccomandarla.
L’impatto dei servizi di oncologia integrata sulla salute dei pazienti è stato valutato come utile (o molto utile, o abbastanza utile) in più dell’86% dei partecipanti. La soddisfazione dei pazienti percepita dagli operatori è risultata positiva (89,3%); in particolare l’82% degli oncologi e il 91% del personale sanitario considera utile la medicina integrata a supporto dei malati di tumore.
La frequenza con cui i professionisti consigliano l’accesso agli ambulatori di oncologia integrata è risultata superiore al 90%, da qualche volta (29%), a molto spesso (9,1%). Le terapie raccomandate più spesso sono agopuntura, consulenza nutrizionale e altre pratiche, seguite da tecniche di MTC, ginnastiche energetiche e omeopatia, mentre i sintomi più comuni per cui si consiglia la medicina integrata sono nausea e vomito, ansia, stanchezza/fatica, dolore, vampate di calore, insonnia, depressione, linfedema e neuropatie periferiche.
Ha contribuito all’accoglienza favorevole la continuità della collaborazione, dato che l’82,2% degli intervistati ha avuto esperienza di attività in contatto o collaborazione con le strutture di oncologia integrata per un periodo compreso tra 3 e oltre 10 anni. Tale esperienza ha reso possibile una maggiore conoscenza, da parte degli operatori toscani, delle MNC rispetto ad altri medici descritti in studi internazionali. Anche se il livello di conoscenza dei medici risulta medio-buono nel 65,2% dei casi, resta tra gli operatori l’interesse a ricevere informazioni sull’utilizzo clinico della medicina integrata e sulla ricerca scientifica che lo supporta.