Ha preso avvio oggi, 18 aprile, la seconda edizione del progetto promosso dal Registro degli Osteopati d’Italia (ROI) CronOs (Cronicità e Osteopatia). Obiettivo dell’iniziativa: informare i cittadini sul supporto che l’osteopatia può offrire ai pazienti che presentano disturbi cronici e di dare impulso alla ricerca scientifica in questo campo.

L’iniziativa coprirà tutta la Settimana Internazionale dell’Osteopatia e proseguirà, dunque, fino al 24 aprile. Per l’occasione, oltre 400 osteopati ROI offriranno una prima visita gratuita a tutti i pazienti con sintomi riconducibili al Long-Covid o la cui cronicità è peggiorata in seguito alle restrizioni per la pandemia.

I pazienti che desiderano prenotare una visita, potranno consultare il sito dell’iniziativa e individuare l’osteopata aderente più vicino a loro attraverso la mappa interattiva disponibile.

Long Covid e osteopatia

Con il termine Long-Covid si identifica una condizione post-virale caratterizzata da un complesso coacervo di disturbi di varia entità, dalle manifestazioni generali come l’astenia a quelle organo-specifiche come la dispnea, che permangono o si sviluppano dopo quattro settimane dall’infezione acuta da SARS-CoV-2.

Anche le restrizioni messe in atto per il contenimento della pandemia «hanno avuto conseguenze molto importanti sulla salute dei pazienti. La sospensione degli abituali controlli di salute, lo stress, il mantenimento di posture scorrette durante lo smart working e l’interruzione dell’attività fisica sono solo alcune delle cause che hanno condizionato il nostro stile di vita e che possono aver originato o peggiorato disturbi cronici che l’osteopatia può contribuire a trattare» ha dichiarato Paola Sciomachen, presidente del ROI.

La questione cronicità

L’osteopatia poi, riveste un ruolo importante anche in ambito di cura e presa in carico dei pazienti cronici, che nel nostro Paese sono oltre 24 milioni.

Secondo uno studio epidemiologico realizzato nel 2019 da Lattanzio Monitoring & Evaluation per il ROI e condotto su un campione di 770 osteopati, le prime tre esigenze cliniche riferite dai pazienti che si rivolgono all’osteopatia sono:

  • migliore convivenza con la cronicità (77%),
  • suggerimenti pratici per gestire la malattia (50%),
  • bisogno di presa in carico (48%).

La continuità terapeutica e la soddisfazione del paziente sono legati a:

  • benefici del trattamento (91%),
  • instaurarsi di una relazione di fiducia (67%)
  • sintonia tra osteopata e paziente (49%).

«Nel Piano Nazionale della Cronicità, il Ministero della Salute sottolinea che nel trattamento di pluripatologie è importante la collaborazione tra diversi professionisti sanitari e la gestione del paziente nella sua interezza. Con il progetto CronOs il ROI vuole fornire una risposta concreta in questo senso» ha proseguito Sciomachen.