Colpisce circa il 5% degli over 60 e rappresenta il 50-80% di tutte le demenze: si tratta dell’Alzheimer, malattia neurodegenerativa che vede progressivamente il paziente perdere la memoria fino al mancato riconoscimento dei propri cari e all’esigenza di accudimento anche per i più semplici gesti della giornata. Nel mondo le diagnosi di Alzheimer sono in aumento per l’invecchiamento generale della popolazione ed è quindi ovvio che il mondo della scienza si muova non solo per trovare un trattamento efficace, ma anche per capirne l’eziologia e i fattori che possono conribuire alla sua comparsa. Tra questi, anche l’alimentazione può giocare un ruolo importante.
L’importanza di una corretta alimentazione
Secondo una recente revisione polacca, pubblicata su “Nutrients”, dieta appropriata, esercizio fisico e attività mentale avrebbero un impatto positivo sulla prevenzione delle malattie neurodegenerative, compresa l’Alzheimer. La revisione conferma il ruolo generale di un’alimentazione ricca in frutta e verdura e povera in grassi animali e vegetali per la salute generale del corpo e del sistema nervoso. Nel caso delle demenze, però, possono esserci delle attenzioni specifiche: per esempio, i cibi fritti portano nel corpo alla produzione di aldeidi e gruppi aminici che potrebbero favorire lo sviluppo di demenze. La dieta Mediterranea sembra essere la più indicata nella prevenzione, con l’apporto di frutta con basso indice glicemico, verdura a basso contenuto di amido, farine integrali, frutta secca, legumi, pesce di mare, piante oleose e uso limitato di carne rossa e regolare, ma moderato di alcool, che sembra avere un effetto protettivo sulla microcircolazione.
La dieta MIND
Esiste però una versione modificata della dieta Mediterranea, chiamata MIND, che dovrebbe proteggere ancora di più il sistema nervoso centrale, che suggerisce l’uso di 15 gruppi di prodotto, dei quali 10 dovrebbero essere assunti il più spesso possibile, ovvero: verdura, semi, bacche, legumi, farine integrali, pollo, pesce di mare, pesce, olio di oliva, vino e birra. Carne rossa, formaggio grasso, margarina e burro, dolci e prodotti fritti dovrebbero invece essere utilizzati in modo limitato. Dal punto di vista dell’integrazione, sembra che la L-carnitina abbia un effetto neuroprotettivo. Un altro stile alimentare protettivo sembra essere quello Asiatico, in molto simile a quello mediterraneo.
Ovviamente, la dieta da sola non è sufficiente ma necessita di essere affiancata da un’attività fisica continuativa, così da tenere sotto controllo il peso corporeo e la pressione sanguigna. Gli autori sottolineano inoltre la necessità di diffondere la consapevolezza che l’alimentazione è importante non solo per proteggere dallo sviluppo di diabete e patologie cardiovascolari, ma anche dalle demenze: in questo modo le persone potranno essere più attivi nella cura della propria persona.
Fonte:
Kępka, A.; Ochocińska, A.; Borzym-Kluczyk, M.; Chojnowska, S.; Skorupa, E.; Przychodzeń, M.; Waszkiewicz, N. Healthy Food Pyramid as Well as Physical and Mental Activity in the Prevention of Alzheimer’s Disease. Nutrients 2022, 14, 1534. https://doi.org/10.3390/nu14081534