Con “La dieta nel tumore – Regole di una sana alimentazione” Paolo Bellingeri propone un modo di pensare il rapporto tra cibo e cancro, frutto di una lunga esperienza professionale e della ricerca scientifica più seria e attuale, fornendo idee, strumenti e ricette utili tanto per chi è malato quanto per un’efficace prevenzione.
Dott. Bellingeri, a chi è rivolto il suo libro “La dieta nel tumore – Regole di una sana alimentazione” e come è stato concepito, nella sua genesi e struttura?
Da circa vent’anni mi occupo di alimentazione soprattutto nell’ambito oncologico e delle patologie degenerative, dapprima attraverso associazioni di volontariato e poi anche all’interno dei Reparti in cui svolgo la mia attività professionale. Un punto di riferimento fondamentale nella materia è rappresentato dall’opera di revisione degli studi scientifici sugli stretti rapporti che intercorrono tra alimentazione e cancro svolta da WCRF (World Cancer Research Fund) e AICR (American Institute for Cancer Research) che nel 2007 hanno pubblicato il Second Expert Report 2007 (“Food, Nutrition, Physical Activity, and the Prevention of Cancer: a Global Prospective”, la cui prima edizione risale al 1997) con dieci raccomandazioni basate su solidi studi scientifici: evitare il sovrappeso e l’obesità; evitare i cibi ad alta densità calorica; fare attività fisica almeno mezz’ora al giorno; ridurre o evitare il consumo di carni rosse, soprattutto gli insaccati; evitare le bevande alcoliche; ridurre l’utilizzo del sale; aumentare i cereali e i legumi integrali e lasciare gli integratori alimentari alle prescrizioni specialistiche; favorire l’allattamento al seno e suggerire le raccomandazioni anche a chi si è già ammalato di cancro. A queste dieci raccomandazioni hanno fatto seguito le dodici regole dell’European Code Against Cancer: le une e le altre (diffusamente esposte in due capitoli del libro) sottolineano come lo stile di vita sia la prima risposta per contrastare il cancro, prevenendo e inibendo gli stati infiammatori che ne costituiscono il terreno ideale. Oltre a mettere quotidianamente in pratica queste regole con i pazienti, con questo libro ho voluto portare tale materia a conoscenza del maggior numero di persone, con l’obiettivo di fornire idee, strumenti, consigli pratici e ricette che possano aiutare sia chi è malato sia chi vuole iniziare una prevenzione utile e duratura a divenire protagonista della propria salute e, perché no, della propria terapia. Si tratta quindi di un’opera rivolta ai colleghi ma anche al pubblico, che espone in forma chiara e semplice solidi e documentati contenuti scientifici, con adeguato supporto di dati e bibliografia.