Efficaci, ben tollerati e accettati: sono le qualità che i probiotici sembrerebbero garantire in una terapia di supporto all’approccio farmacologico standard nella gestione di pazienti con disturbo depressivo maggiore (MDD) non responsivi a terapie di prima linea, o comunque sintomatici nonostante (ulteriori) trattamenti in atto.

Sono i risultati di uno studio (Acceptability, tolerability, and estimates of putative treatment Effects of Probiotics as adjunctive treatment in patients with depression. A randomized clinical trial) fra i primi condotti in ambito clinico su una popolazione occidentale dell’Institute of Psychiatry, Psychology & Neuroscience del King’s College di Londra, pubblicato su JAMA Psychiatrics.

Lo studio

Miglioramento dei sintomi e potenziamento dell’efficacia terapeutica: sono due degli effetti riconosciuti all’introduzione dei probiotici come terapia di supporto in pazienti con MDD. I benefici sarebbero evidenti, già dalla quarta settimana, specie nel cluster refrattario a precedenti trattamenti o ancora sintomatico in corso di terapia. 

Lo studio è da considerarsi “sperimentale”: su piccoli numeri, e non conclusivo, offre, tuttavia, dati preliminari interessanti. Condotto in doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo, ha coinvolto quarantanove adulti, di età compresa fra 18 e 55 anni, con diagnosi di MDD e risposta parziale a una terapia antidepressiva. 

Su questa popolazione campione è stata testata l’efficacia (o meno) di un supporto aggiuntivo alla terapia tradizionale antidepressiva con probiotici. I pazienti sono stati suddivisi in due gruppi: il primo destinato a ricevere un integratore probiotico brevettato, con una miscela di quattordici ceppi, il secondo un placebo

In questo modo, si è potuto osservare in entrambi i gruppi, in otto settimane, un miglioramento dei sintomi, sensibilmente superiori nei pazienti trattati con probiotico dalla quarta settimana in poi, che si è tradotto in una riduzione di 1 grado di gravità sulle scale di valutazione della depressione, in termini di ansia e depressione. 

Valore aggiunto: i probiotici hanno mostrato un ottimo profilo di tollerabilità, non si sono registrate reazioni avverse gravi e un’elevata accettabilità. 

Tali valutazioni sono state eseguite tenuto conto per la depressione della Hamilton Depression Rating Scale [HAMD-17], Inventory of Depressive Symptomatology [IDS] e per l’ansia dell’Hamilton Anxiety Rating Scale [HAMA] e General Anxiety Disorder [GAD-7].

In conclusione

In funzione dei risultati preliminari ottenuti, i probiotici si qualificano come una possibile integrazione nell’approccio a pazienti con disturbi depressivi in terapia con farmaci antidepressivi, non responsivi a trattamento.

Per validarne l’efficacia dovranno essere avviati studi su popolazioni più ampie di pazienti affetti dalla due patologie di interesse: MDD e ansia.

Fonte

Nikolova VL, Cleare AJ, Young AH et al. Acceptability, tolerability, and estimates of putative treatment Effects of Probiotics as adjunctive treatment in patients with depression. A randomized clinical trial. JAMA Psychiatry, 2023, 80(8):842-847.