Sedici punti-obiettivi per ristrutturare il Sistema sanitario nazionale (Ssn) e le cure territoriali sono stati proposti dalla Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg) agli schieramenti politici in vita delle elezioni del 25 settembre.

Punti che, indipendentemente dalla corrente di pensiero, Simg ritiene debbano essere trasformati in programmi di governo per dare un volto nuovo, più solido e concreto al sistema salute, specie alle cure e servizi di prossimità.

La richiesta

«Proponiamo un nuovo approccio fondato su una vera riforma del Ssn che veda nelle cure primarie territoriali il comparto sanitario fondamentale del nostro Paese. Va ripensata la medicina generale quale comparto complesso che ha bisogno di una trasformazione sistematica, armonica e globale». Così dichiara Claudio Cricelli, presidente Simg, intervenuto nel dibattito pubblico suggerire al fine di suggerire ai diversi schieramenti politici una impostazione ed una visione di sistema della sanità italiana.

Un rinnovamento del Ssn e delle cure territoriali concretizzato in 16 punti che toccano aspetto normativi, collocamento di fondi su comparti specifici, retribuzione, formazione e specializzazione in medicina generale, definizione di appuntamenti chiave per medici e clinici in generale, strutturazione di nuovi organi nazionali.

  1. Formulazione del Piano Sanitario Nazionale Triennale con definizione delle priorità e degli Obiettivi del Piano con aggiornamenti annuali.
  2. Ridefinizione delle azioni e degli obiettivi del PNRR (Piano nazionale Ripresa e Resilienza) con riferimento ed in coerenza con gli obiettivi del Piano.
  3. Definizione di standard qualitativi e quantitativi del Sistema di Cure Primarie del Territorio (SCPT).
  4. Riconoscimento del Corso di Specializzazione in Medicina Generale e delle Cure Primarie con affidamento dell’insegnamento per titoli per 2/3 a Medici di Medicina Generale e formazione/lavoro presso ambulatori didattici di Medicina Generale certificati.
  5. Convocazione della Conferenza Nazionale per le Cure Primarie ogni due anni.
  6. Definizione e Dimensionamento dei Presidi Territoriali Primari (PTP) e degli Studi Medici delle Cure Primarie.
  7. Definizione della composizione dei PTP per caratteristiche territoriali, demografia, orografia.
  8. Obbligo di introduzione nei Piani Sanitari Regionali di standard minimi di struttura territoriale di prossimità non derogabili.
  9. Obbligo di introduzione nei Piani Regolatori Comunali e nella programmazione del territorio di Strutture Sanitarie Territoriali di prossimità della Cure Primarie di Medicina Generale uniformemente dislocate.
  10. Allocazione di risorse specifiche per le cure territoriali basate sulla quota capitaria nazionale ponderata per territorio.
  11. Retribuzione del personale Medico e Sanitario ponderato per performance/outcomes con modulazione della retribuzione ponderata per intensità dell’organizzazione e delle prestazioni.
  12. Introduzione dell’Organismo Nazionale per la certificazione delle competenze del personale Medico Sanitario.
  13. Creazione presso l’Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) della Commissione Nazionale per la definizione e valutazione dei criteri di performance di struttura e di processo e degli operatori Sanitari.
  14. Revisione della Legge 24 per la stesura e applicazione delle linee guida, con obbligatorietà di promulgazione delle Linee Guida articolate per Disciplina e per Comparto del Ssn.
  15. Riconoscimento giuridico e accreditamento certificato e verificato delle Società Scientifiche con apposito DL con attribuzione di alle Società Medico Scientifiche adeguatamente certificate di rilascio di diplomi di formazione professionale e di Certificazione delle Competenze. Obbligo di consultazione delle SMS nella determinazione contrattuale delle performance.
  16. Radicale revisione del Sistema ECM basato non sulle conoscenze ma sulle competenze certificate.

Le motivazioni di base

«Riteniamo che il rinnovo del Parlamento e dell’espressione di un nuovo Governo del Paese – prosegue Cricelli – sia una occasione meritevole di attenzione per ciò che concerne i programmi di politica sanitaria, finora affidati a criteri improntati all’urgenza e all’emergenza, dettati dalla pandemia da Covid-19, ma non possibili in caso di una ristrutturazione del sistema dalle fondamenta. Da qui la stesura di questi punti che auspichiamo vengano accolti nel dibattito tra forze politiche, imprenditoriali e professionali per proporre e ripensare un Ssn fondato su una sanità che veda nelle cure primarie territoriali il suo punto fondamentale e la Medicina Generale sistematicamente trasformata.

Non ultimo chiediamo un intervento anche in ambito di formazione, ritenendo il sistema ECM largamente superato, a favore di un sistema che valuti e certifichi le competenze dei professionisti e delle strutture, così come siamo a favore di un sistema di riconoscimento e di remunerazione per performance delle strutture e degli operatori sanitari. Riteniamo, infine, che vada posta mano ad una finale sistemazione del ruolo delle società scientifiche e di una profonda attualizzazione della legge 24 del 2017».