Astenia prolungata ed estrema, annebbiamento mentale, dolore muscolare e problemi intestinali. Sono alcuni sintomi riferibili a encefalomielite mialgica o sindrome da stanchezza cronica (ME/CFS). Una patologia i cui trigger non sono ancora del tutto noti e la cui variabilità di manifestazioni spesso induce a un ritardo diagnostico.

Uno studio israeliano (Systemic antibody responses against human microbiota flagellins are overrepresented in chronic fatigue syndrome patients”), di ricercatori del Weizmann Institute of Science, pubblicato su Science Advances, sembra suggerire che la combinazione di esami del sangue convenzionali con lo screening degli anticorpi contro i batteri Lachnospiraceae, maggiormente presenti in persone con ME/CFS. possa anticipare la diagnosi.

Lo studio

È su piccoli numeri, ma i risultati preliminari sembrano promettenti. Un gruppo di ricercatori israeliani ipotizzando una potenziale relazione tra i batteri intestinali e la ME/CFS, ovvero tra le risposte immunitarie e i microbi intestinali. I ricercatori hanno voluto indagare in uno studio dedicato la diversa risposta anticorpale in 40 persone con ME/CFS grave e 40 controlli sani. Hanno così provveduto a raccogliere campioni di sangue, fare le dovute analisi, incrociando poi i risultati ottenuti con un database di oltre 240 mila microbioti e antigeni virali.

È stato così possibile osservare che le persone con patologia avevano livelli più elevati di anticorpi contro una classe specifica di batteri: i Lachnospiraceae. Ovvero contro le flagelline, specifiche proteine strutturali del flagello, cioè di un filamento superficiale che consente la motilità batterica, associato in questo caso ai batteri Lachnospiraceae, appunto. Questi ultimi includono specie come Roseburia inulinivornas e Roseburia faeci. La sovrarappresentazione di anticorpi contro le flagelline delle Lachnospiraceae era stata già osservata in pazienti con morbo di Crohn. «Il sequenziamento del microbioma intestinale di pazienti con grave ME/CFSE non ha rilevato un’elevata abbondanza di Lachnospiraceae, il che indica un ruolo peculiare della risposta anticorpale contro questi batteri», affermano i ricercatori.

La diagnosi

Partendo da questa informazione i ricercatori hanno cercato di capire se era possibile avviare un percorso diagnostico più rapido ed efficace. Le evidenze sembrerebbero suggerire che lo screening per gli anticorpi contro le Lachnospiraceae in combinazione con esami del sangue impiegati per la rilevazione delle ME/CFS sia in grado di migliorare del 25% la diagnosi di ME/CFS rispetto ai soli esami del sangue.

Un punto di partenza

Le evidenze sono preliminari, lo studio troppo piccolo per suggerire qualsiasi tipo di conclusione. Mancano inoltre analisi su campioni di feci e dati metagenomici. Tuttavia i risultati sembrano poter fare ipotizzare un legame tra batteri intestinali e ME/CFS, e da qui la ricerca potrebbe ripartire con studi di approfondimento.

Fonte:

  • Vogl T, Kalka IN, Klompus S, Leviatan S, Weinberger A, Segal E. Systemic antibody responses against human microbiota flagellins are overrepresented in chronic fatigue syndrome patients. Sci Adv. 2022 Sep 23;8(38):eabq2422.