Stili di vita, nutrizione e salute, nuove evidenze mediche

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15124Nella cornice di una Barcellona più bella che mai all’Hotel Plaza nella centralissima Piazza di Spagna, di fronte alle Fontane Magiche, ha preso vita il 3° Congresso Mondiale di Naturopatia. Le precedenti due edizioni in Francia, la prossima a Londra. Una organizzazione eccellente con più di 400 iscritti provenienti da tutti i paesi del mondo (Europa, Americhe, Medio ed Estremo Oriente). Molti e interessanti gli argomenti di cui si è trattato.

Cronicità

Molto si è parlato della cronicità e come la medicina accademica combattendo le malattie incrementi lo sviluppo delle patologie croniche e degli stati infiammatori che caratterizzano tutti i processi di invecchiamento.“Le grandi conquiste della scienza – dice la Tommasini- hanno modificato le morbosità che affliggevano il genere umano senza annullarle. La risoluzione della patologia sembra avere carattere  temporaneo perché la scomparsa del sintomo spesso produce una cronicità consequenziale o altrimenti delle nuove malattie.”
Ed ancora sull’importanza della mente nella generazione della patologia cronica nella visione ayurvedica: La  mente in ayurveda è definita sesto organo di senso perché come tale si comporta, con una differenza rispetto ai cinque organi di senso: non è un organo ma  un aggregato delle emozioni non metabolizzate che a loro volta generano un elemento cognitivo indipendente e autonomo nella espressione. Le emozioni non metabolizzate  sono all’origine della malattia e della successiva cronicizzazione…. Ogni aspetto del comportamento umano può generare un disagio, un disturbo, una malattia. Il trattamento sintomatico, qualunque sia la sostanza utilizzata, può produrre una cronicità se la cura non prevede lo studio e la soluzione delle origini emotive della malattia.”  Il discorso della cronicità ha toccato vari aspetti, da quello emotivo comportamentale, appunto, alle correlazioni con il sistema immunologico intestinale.

I disordini microbici dell’intestino

Sono dovuti a cattivi stili di vita alimentari, intolleranze, stress o infezione microbica dell’intestino tenue producono variazioni ed alterazione della flora, con proliferazione di batteri e funghi e conseguente stato di tossicità e cronicità (Dr Tia Trivisonno –USA). I due chilogrammi di batteri del nostro intestino condizionano l’equilibrio di tutto l’organismo. La flora batterica è molto scarsa nello stomaco, duodeno e digiuno dove è rappresentata da batteri aerobici gram-positivi di origine orofaringea; nell’ileo invece si osserva un netto incremento della concentrazione batterica, rappresentata principalmente da coliformi e, infine, dopo la valvola ileocecale è presente un ulteriore incremento di batteri tra cui predominano bacteroidi, bifidobatteri, clostridi e lattobacilli.
Anche i problemi di sovrappeso e di difficoltà a dimagrire possono essere correlati a particolari popolazioni batteriche, così come le malattie metaboliche. Un particolare batterio denominato Firmicutes sarebbe infatti responsabile della difficoltà a dimagrire di molte persone. Parimenti la steatosi epatica si accompagnerebbe alla prevalenza di batteri del genere Ruminococcus e Dorea, rispetto alla specie Oscillospira scarsa rispetto alla media dei soggetti sani. L’esame Breath test al Lattulosio risulta essere molto importante per diagnosticare una superinfezione nei tratti terminali dell’intestino tenue attraverso l’espirazione di H2 e CH4 appena lo zucchero arriva nel tenue. In questi casi è necessario intervenire con probiotici e spesso con antibiotici specifici per ridurre la popolazione microbica dell’intestino. In ultima analisi si sta sperimentando sempre più una metodica antica come l’uomo: il trapianto di feci.

Stili di vita

I relatori orientali hanno soprattutto insistito sui cambiamenti di stile di vita, nonché di alimentazione associata a tecniche yoga e meditative per combattere patologie autoimmuni anche gravi e diatesi allergiche. Questo si realizza in Cliniche specifiche in cui si attua una restrizione dietetica rigida che può continuare anche per due anni con remissioni eccezionali delle patologie come riportano i dati esposti dalla dottoressa Avantika Saraf del Panchatattva Nature Cure & Yoga Hospital.

Omega 3, Acne e Psoriasi

Non sono mancate le relazioni in cui si è messo in evidenza l’effetto antinfiammatorio degli Omega 3 ad alto dosaggio. A questo proposito si è evidenziato il ruolo di questi acidi grassi essenziali polinsaturi in patologie cutanee come l’acne (Dr. Michael Traub Hawaii) che mantenendo la permeabilità dello strato corneo di barriera contribuiscono alla maturazione e differenziazione dello stesso con inibizione della flogosi. In quest’ottica, si è detto, occorre integrare l’alimentazione con sardine, arringhe, tonno, salmone e alghe verdi azzurre tra le quali primeggiano quelle del lago Klamat. Utilissimi anche gli Omega 3 nella psoriasi per il loro effetto inibente sulle interleukine 17/22/23. Ottima l’associazione con la curcumina con azione sulle IL22. Nell’acne in particolare lo stress è un cofattore importante per l’aumento del cortisolo e disfunzione della barriera protettiva cutanea. Fondamentale in prima linea oltre la già citata gestione dello stress, una dieta ipoglicemica con abolizione di latte e derivati, zuccheri e gelati; necessara una supplemetazione con alte dosi per os di vit A, moderata elioterapia e tea tree oil per via topica. In seconda linea i già citati Omega 3, l’acido linoleico, i probiotici, la vitamina D3, lo zinco (per la sua azione ormonale) e la piridoxina o vit. B6.

Micoterapia

Sempre di grande attualità le proprietà curative dei funghi anche in patologie gravi quali malattie autoimmuni e cancro. In quest’ultimo sono stati da tempo dimostrati gli effetti benefici degli estratti micoterapici come terapie integrative a quelle tradizionali.

Zinco e Rame

Altro argomento di grande importanza affrontato dalla dottoressa Jessica Blanck (USA) i rapporti zinco/rame nell’organismo umano e la correlazione tra alti valori di rame e gli squilibri cronici nel sesso femminile. Zinco e rame sono antagonisti. L’equilibrio tra questi due elementi traccia è un esempio degli effetti del dualismo biologico. Mentre se pur è possibile la tossicità da zinco, molto più comune è la sua carenza e per contro la tossicità da rame.

Zinco

Può essere più facile identificare i ruoli che lo zinco non gioca nel corpo, che i ruoli che esso riveste. Lo zinco è un oligoelemento essenziale che attiva centinaia di reazioni enzimatiche. Queste reazioni sono fondamentali per la vita e l’attività biologica. Alcune delle attività in cui è coinvolto sono:

  • sintesi del DNA e RNA
  • espressione genica
  • azione sul sistema nervoso
  • funzione immunitaria
  • trasmissione neuronale
  • attività anabolizzanti sulle cellule
  • formazione di particolari proteine
  • ruolo essenziale nella coagulazione del sangue e nella formazione delle piastrine
  • coinvolgimento nella sintesi della vitamina A
  • attivazione di reazioni enzimatiche che rendono disponibili i i folati
  • con il rame forma il sistema enzimatico antiossidante, superossido dismutasi
  • entra nella sintesi degli ormoni steroidei
  • contribuisce alla formazione di testosterone e sperma

   non è un caso che la più alta concentrazione di zinco si trovi nella prostata maschile.

 Rame

È un oligoelemento essenziale che controlla molte funzioni importanti. Tuttavia, il rame può indurre, quando elevato, diversi effetti tossici nel corpo. Si comporta inoltre come un pro-ossidante quando è libero e non legato generando rapidamente radicali liberi per cui lo si ritiene un indice predittivo di malattia di Alzheimer (test C4D). Alcuni dei ruoli essenziali che gioca il rame nel corpo sono:

  • la formazione del tessuto connettivo;
  • la sintesi di ATP;
  • il metabolismo del ferro;
  • la salute del cervello tramite la sintesi dei neurotrasmettitori (stimola la produzione di epinefrina [EPI], noriepinefrina [NE] e dopamina);
  • la trascrizione genica;
  • la sintesi con lo zinco della superossido dismutasi, antiossidante;
  • la pigmentazione della pelle (supporta l’enzima tirosinasi per la conversione della tirosina in melanina). Il rame è implicato spesso nella vitiligine e nell’albinismo;
  • la formazione della guaina mielinica;
  • la stimolazione degli estrogeni.

Il rame può causare un aumento di estrogeni, e viceversa gli estrogeni possono aumentare il rame. Gli estrogeni ed il rame sono quindi direttamente proporzionali. Viceversa lo zinco riduce il livello degli estrogeni.L’eccesso di rame può provocare ansietà, insonnia, stress mentale. La deficienza di rame può causare uno sviluppo anormale del cervello nel feto. Una carenza di rame in gravidanza può anche essere causa della depressione post-partum.Molte malattie psichiche sono legate ai livelli di rame, così come l’ADHD/ADD. Il rame stimola il cervello emozionale: il diencefalo; viceversa lo zinco stimola la neocorteccia razionale che controlla le emozioni.Quindi attraverso l’implementazione di questi due oligoelementi si possono controllare molte reazioni ed equilibri fisiologici tra cui molte patologie proprie del sesso femminile: amenorrea, dismenorrea, fibromi e cisti ovariche, flogosi pelvica (PID), fibromi e cisti del seno, endometriosi e ovaio policistico (PCOS).

Frequenze elettromagnetiche

I problemi connessi all’insonnia, fatica cronica, dolore cronico e depressione cronica  sono stati correlati, dal Dr Marco Francisco Paya Torres – Spagna, all’influenza dei campi elettromagnetici. “Le onde elettromagnetiche artificiali connesse con il trasferimento dei dati si sono sviluppate in modo esplosivo a partire dagli ultimi anni ’90 intutto il mondo. I telefoni cellulari sono per l’appunto una delle più frequenti sorgenti di onde. La voce è suddivisa in dati digitali (binari 0 o 1) che passano attraverso lo spazio per la rete di antenne distribuite come unaragnatela su scala globale. Queste onde interferiscono con tutti gli esseri viventi, tra cui le api.” Il corpo di api, uccelli, pesci, come il cervello umano contengono nanoparticelle di magnetite. Il biofisico Ulrich Warnke sottolinea il ruolo di questo minerale ferromagnetico nella capacità delle api di navigare. Questo è un sensore eccellente delle microonde nella gamma di frequenza da 0,5 a 10 gigahertz (GHz). La misura della frequenza delle onde viene misurata in hertz (Hz). Un Hertz corrisponde ad un movimento al secondo, 1 gigahertz (GHz)  1 miliardo di cicli al secondo. L’onda portante dei telefoni cellulari per connettersi alle antenne corrisponde a frequenze che vanno da 0,9 a 2,6 GHz. Il wifi utilizza due bande di frequenza 2,4 GHz e 5 GHz, la connessione wireless Bluetooth, 2.4 GHz, e così via. La magnetite contenuta negli esseri viventi è influenzata dalle onde elettromagnetiche artificiali. Quello che conta non è l’intensità bensì la frequenza. Per essere dannosa un’onda deve entrare in risonanza di frequenza con organi e cellule. Per comprendere il fenomeno della risonanza possiamo rifarci a ciò che accade nei terremoti: quando un’onda sismica attraversa un edificio, oscillando sulla stessa lunghezza d’onda, vi è un trasferimento di energia alla costruzione per cui il moto oscillatorio si amplifica. La comunicazione che avviene durante la danza delle api genera onde elettromagnetiche la cui frequenza varia tra 180 e 250 Hz. La loro danza è usata per indicare la posizione di fonti di cibo, un luogo favorevole per l’alveare, ma anche i punti d’acqua e le aree di raccolta per la propoli. Il campo 2G è modulato a 217 Hz, che coincide con le frequenze di danza e comunicazione delle api per cui questo campo di frequenziale è uno dei responsabili della lenta estinzione delle api, producendo indebolimento del sistema immunitario e alterazione del loro senso di orientamento. Sul corpo umano le frequenze dei cellulari, dei wifi e dei bluetooth ha una influenza negativa oltre che sul cervello e sulle ghiandole parotidi, sui vari oligoelementi (Ca, Mg, Na e K) che hanno delle loro proprie frequenze. Quindi la risposta selettiva data dalla risonanza frequenziale, se non controllata, squilibra i sistemi di regolazione dell’organismo.

Aminoacidi e sistema PNEI

Sugli aminoacidi ed il sistema PNEI è intervenuto il Dr Juan Pedro  Ramirez Garcia – Spagna affrontando dapprima la Sarcopenia Senile ovvero quella che normalmente è chiamata  resistenza anabolica. L’anziano infatti necessita di una quantità di proteine maggiore dello standard: lo 0,8 gr. per kg  pro die raccomandato per tutti deve in questo caso innalzarsi a 1 -1,2 gr. per kg fino a 2 gr. nelle infermità gravi e denutrizione. Occorrono proteine ad alto valore biologico e complementazione con BCAA e Leucina HMB 2gr dia  (Hidrossi betametilbutirico). Occorre cotrollare gli stimoli anabolici attraverso un adeguato stile di vita, una corretta attività fisica ed una altrettanto corretta alimentazione con aminoacidi essenziali e proteine  + fonti di leucina e aminocidi a catena ramificata (BCAA),  LEUCINA e HMB e se opportuno Rapamicina. Gli aminoacidi ramificati, o aminoacidi a catena ramificata (BCAA) sono tre dei nove aminoacidi essenziali, e comprendono la leucina, isoleucina e valina. L’Idrossi-metil-Butirrato, noto anche come HMB, è un prodotto metabolico sintetizzato dall’organismo a partire dalla leucina. L’Idrossi Metil Butirrato fu scoperto nel latte di maiale; piccole quantità sono riscontrabili anche in altri alimenti, come il pompelmo, l’erba medica ed il pescegatto. La rapamicina, è un antibiotico ed un immunosoppressore approvato per l’uso circa 15 anni fa; ha suscitato un grande interesse per la sua apparente capacità – almeno in test su animali di laboratorio – di emulare la capacità della restrizione dietetica per aiutare gli animali a vivere più lungo e più sani. Tuttavia, questo farmaco ha alcuni svantaggi, tra cui un aumento della resistenza all’insulina, che potrebbe gettare le basi per il diabete.