Il cronotipo conta e non solo per definire, in funzione del sistema dell’orologio circadiano, la migliore resa energetica e prestazionale dell’individuo, mattutina o serale. Sono sempre maggiori le evidenze che l’orologio biologico regoli anche comportamenti alimentari e predisposizione allo sviluppo di specifiche patologie. Lo sottolinea un recente studio, italiano, dell’Università di Firenze, pubblicato su Advances in Nutrition

Si è più attivi al mattino o alla sera? Quali le ore della giornata in cui l’organismo è più produttivo? A stabilire queste regole è il cronotipo, ovvero l’orologio interno che scandisce nell’arco delle 24 ore l’attività-riposo definendo la migliore resa prestazionale e energetica della persona: mattutina o serale.

Sempre più studi portano a ritenere che queste “lancette cronotipiche” governino anche alcuni comportamenti individuali: abitudini alimentari o anche la predisposizione al rischio di sviluppare patologie associate alla nutrizione, tra cui l’obesità o altre condizioni. L’ultima evidenza arriva da uno studio a opera di ricercatori fiorentini che ha voluto indagare la possibile associazione tra cronotipo, apporto energetico e stato di salute, prendendo in riferimento specifici parametri antropometrici e biochimici, e malattie croniche degenerative potenzialmente associate, attraverso un approccio meta-analitico.

Cronotipo e salute, lo studio

È basato su ampi numeri: 39 studi osservazionali, di cui 37 studi trasversali e 2 studi prospettici di coorte, per un totale di 377.797 pazienti, selezionati da una analisi sistematica di databese internazionali quali MEDLINE, Embase, Scopus, Web of Science e Cochrane Database.

Due gli endpoint dello studio: valorizzare eventuali differenze nelle abitudini alimentari tra soggetti serotini e mattutini e la possibile inclinazione a manifestare specifiche patologie cliniche. Ecco le evidenze emerse:

  • Non si sono osservate sensibili differenze fra le due popolazioni in termini di introito calorico giornaliero, peso corporeo e percentuale di massa grassa. Valori simili si sono ottenuti anche per pressione sanguigna, insulina, colesterolo totale e HDL, rischio di ipertensione
  • Analisi aggregate degli studi trasversali mostrano, invece, un profilo di rischio cardio-metabolico peggiore nei soggetti serotini, dipendente da concentrazioni significativamente più elevate (P <0,001) di glucosio nel sangue [differenza media (MD): 7,82; IC 95%: 3,18, 12,45], emoglobina glicata (MD: 7,64; IC 95%: 3,08, 12,21), colesterolo LDL (MD: 13,69; IC 95%: 6,84, 20,54) e trigliceridi (MD: 12,62; 95% CI: 0.90, 24.35). Livelli che impattano in maniera più importante su fattori di rischio per diabete (OR: 1,30; IC 95%: 1,20, 1,41), cancro (OR: 1,18; IC 95%: 1,08, 1,30) e depressione (OR: 1,86; 95% CI: 1,20, 2,88)

I ricercatori hanno provato a motivare la “criticità” dei soggetti serotini, ipotizzandola alla chronodisruption, ovvero al disallineamento dei ritmi circadiani, ritardati di circa due-tre ore in questo gruppo di persone rispetto ai mattutini. Ritardo che ‘rompe’ anche le naturali oscillazioni del metabolismo glucidico, lipidico e della proliferazione cellulare, da cui il maggior rischio per la salute.

Dieta e cronotipo

Questi dati portano all’attenzione l’implicazione e il ruolo, importanti, dei ritmi circadiani e, dunque del cronotipo, nell’ambito anche nutizionale. Pertanto i ricercatori ipotizzano che dieta, azioni prevenzione e trattamento dei disturbi cardio-metabolici e ogni altra strategia necessaria a preservare un buono stato di salute dovrebbe essere impostata proprio sul cronotipo: serotino o mattutino.

Fonte:

  • Lotti S, Pagliai G, Colombini B et al. Chronotype Differences in Energy Intake, Cardiometabolic Risk Parameters, Cancer, and Depression: A Systematic Review with Meta-Analysis of Observational Studies. Advances in Nutrition, 2022, 13(1):269–281, https://doi.org/10.1093/advances/nmab115