Lo scorso 12 dicembre Nutrizione Medica – Unione Italiana Food ha presentato il Manifesto “Nutrizione Medica: più forza alla cura”, con cui sancisce il proprio impegno formale, e quello di tutte le aziende associate, a mettersi a disposizione del SSN per per dimostrare l’efficacia terapeutica e la sostenibilità economica degli Alimenti a Fini Medici Speciali (AFMS), sia per i pazienti, sia per il sistema sanitario.
Già in passato l’Associazione aveva ribadito con forza la necessità di un’azione forte e congiunta per eliminare le ancora numerose disuguaglianze territoriali nell’accesso a questi prodotti – a carico del paziente o parzialmente rimborsati solo in alcune Regioni – e ribadisce l’urgente necessità di chiarire alle istituzioni sanitarie l’utilità clinica dei AFMS, definendo le differenze sostanziali con gli integratori, e richiedere a Parlamento e Governo di farsi carico di questo bisogno.
Nutrizione Medica-Unione Italiana Food è dunque impegnata nella promozione della cultura della nutrizione medica nel mondo clinico e verso la popolazione, e ritiene importante informare i cittadini sul beneficio, in particolare, dei prodotti denominati supplementi nutrizionali orali (ONS) che sono Alimenti a fini medici speciali (AFMS) destinati alla prevenzione o al trattamento della malnutrizione calorico-proteica, indispensabili a correggere le alterazioni indotte da stati patologici. Altrettanto importante è chiarire la differenza tra prodotti utilizzati nella Nutrizione Clinica, destinati a persone affette da patologie, e gli integratori indirizzati alla popolazione generale.
Il Viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, ha dichiarato: “Su 180mila decessi per tumore ogni anno nel nostro Paese, 35mila avvengono a causa della malnutrizione. È indispensabile dunque garantire un adeguato percorso nutrizionale del paziente oncologico in tutte le regioni e in tutte le strutture sanitarie, anche periferiche. Al fine di assicurare interventi nutrizionali adeguati, tempestivi, efficaci e sicuri sull’intero territorio nazionale il ministero della Salute dallo scorso marzo ha iniziato un’attività di monitoraggio sull’attuazione delle linee d’indirizzo nazionali approvate in sede di Conferenza Stato-Regioni nel dicembre 2017. Per adesso ci sono arrivati i dati solo di alcune regioni, che stanno mettendo in piedi dei team multisciplinari dedicati. Se ovunque si intervenisse sulla malnutrizione ospedaliera lo Stato potrebbe salvare delle vite umane e risparmiare almeno 2 miliardi di euro l’anno”.
Il Manifesto presentato inoltre, evidenzia che lo screening per la valutazione dello stato nutrizionale dei malati non viene effettuato in modo sistematico e omogeneo in tutti gli ospedali e che non tutte le terapie nutrizionali sono riconosciute nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza). Esse sono infatti erogate ai pazienti soltanto da alcune Regioni, con evidenti e ingiuste disparità territoriali.
Fatte queste premesse, il Manifesto propone:
- L’inserimento delle terapie nutrizionali, compresi i supplementi nutrizionali orali, nei Livelli Essenziali di Assistenza.
- L’introduzione dello screening e del counselling nutrizionali nei percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali (PDTA).
- La costruzione in tutte le Regioni di reti di Nutrizione Clinica.
- L’applicazione in tutte le Regioni delle linee di indirizzo della Conferenza Stato Regioni in tema di percorsi nutrizionali nei pazienti oncologici.
- Il riconoscimento della Nutrizione Clinica come materia di studio anche per i clinici non specializzati in nutrizione.
- La reintroduzione della detraibilità fiscale per gli Alimenti ai Fini Medici Speciali (AFMS)
- L’organizzazione di campagne informative e educazionali rivolte a cittadini e operatori sanitari sulla rilevanza della malnutrizione per difetto.
Inoltre, le aziende associate si rendono disponibili a sviluppare, in collaborazione con le Istituzioni, le Associazioni Pazienti e le Società Scientifiche, prodotti e servizi sempre più efficaci nel rilevare, prevenire e trattare condizioni di malnutrizione per difetto.
Commenta il Professor Maurizio Muscaritoli, Presidente SINuC: “Il momento di riflessione favorito da Nutrizione Medica – Unione Italiana Food ci permette di ricordare alle istituzioni che il 9% dei pazienti è già malnutrito in prima visita oncologica, ovvero ancora prima di iniziare le terapie antitumorali. Il 43% è a rischio di malnutrizione. La malnutrizione è presente nel 39% circa dei pazienti in trattamento attivo (chemio e radio) e che 1 paziente oncologico su 5 muore di cachessia neoplastica prima che per la malattia.
I pazienti oncologici malnutriti tollerano meno bene le terapie, la cui tossicità aumenta in corso di malnutrizione e, in media, ricorrono maggiormente a ricoveri ospedalieri ripetuti. Dati recentemente presentati alla 12th International Conference on Cachexia, Sarcopenia and Muscle Wasting indicano che una elevata percentuale (> 70%) di pazienti con tumori del tratto gastroenterico o del polmone presentano riduzione dell’appetito sin dal momento della diagnosi e prima di ogni terapia, con una significativa riduzione della assunzione di cibo, che risulta ben al di sotto delle raccomandazioni internazionali. In questo quadro, la supplementazione calorico-proteica con i supplementi nutrizionali orali ha evidenziato, in pazienti con diversi tipi di tumore e trattati in diversi stadi di malattia, un miglioramento non solo del peso corporeo e dell’assunzione globale di proteine e calorie, ma anche dello stato clinico del paziente, della sua qualità di vita e della sua tolleranza all’esecuzione di cicli multipli di chemio e/o radioterapia”.
La malnutrizione è una condizione diffusa: in Italia fino al 50% dei pazienti ospedalizzati è a rischio di malnutrizione, in Europa essa riguarda circa 33 milioni di persone con varie patologie. I soggetti più a rischio sono i pazienti oncologici, che presentano prevalenze di malnutrizione più alte rispetto ad altre patologie: circa il 20% di costoro muore per le conseguenze della malnutrizione, prima ancora che per la patologia.
Chiarisce il Dr. Antonio Gaudioso, Segretario Generale di Cittadinanzattiva: “Per il paziente oncologico ricevere un corretto trattamento nutrizionale dovrebbe rappresentare un diritto. Tuttavia, la malnutrizione nel malato oncologico è ancora un problema sottovalutato e poco conosciuto, nonostante la sua frequenza e le importanti ripercussioni che può avere. La malnutrizione deve invece essere prevenuta ed eventualmente individuata precocemente e trattata tempestivamente, per questo è necessaria la sua valutazione e misurazione, dalla presa in carico sino al follow-up. Le terapie nutrizionali dovrebbero essere inserite nel contesto delle cure simultanee, al pari delle cure palliative e, di conseguenza, la figura del nutrizionista dovrebbe essere sempre prevista negli incontri multidisciplinari. È molto importante coinvolgere anche gli operatori sanitari, prevedendo programmi di formazione specifici così da contribuire a diffondere una cultura su questo tema. La corretta e tempestiva informazione al cittadino sui benefici di una corretta nutrizione fornita da personale competente è inoltre una fondamentale strategia per contribuire a migliorare l’esito di salute”.
Le ricadute del fenomeno sono anche economiche: i pazienti malnutriti, infatti, rispondono meno alle terapie, in particolare a quelle oncologiche e, mediamente, ricorrono di più a ricoveri ospedalieri ripetuti e/o con un significativo prolungamento della degenza ospedaliera e un impatto negativo sui costi per il SSN. La spesa sanitaria causata dalla malnutrizione è enorme, stimata intorno ai 170 miliardi di euro.
Conclude il Dr. Marco Alghisi, rappresentante dell’Associazione: “Il Manifesto che sintetizza la posizione di Unione Italiana Food è il primo passo di un’attività che proseguirà nel 2020 volta a creare consapevolezza in tutti gli attori e gli enti istituzionali coinvolti affinché si trovino soluzioni condivise per risolvere urgentemente le diseguaglianze di accesso dei pazienti oncologici agli AFSM. Ci batteremo, inoltre, per la reintroduzione della detraibilità fiscale per gli AFMS, già prevista nella Legge di Bilancio 2018, l’adozione dello screening nutrizionale al momento della presa in carico di ogni paziente oncologico e l’introduzione degli Alimenti a Fini Medici Speciali nei LEA, garantendo quindi uniformità di accesso alle terapie nutrizionali su tutto il territorio nazionale”.
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