È stato presentato dall’Intergruppo parlamentare sulle Allergie respiratorie un documento che invita Governo, Parlamento, Regioni e forze politiche a una presa in carico fattiva di questo pool di malattie, onerose in Italia in termine di mortalità e costi socio-assistenziali. Il testo, firmato dall’On. Paolo Ciani e dalla Sen. Daniela Sbrolini, dai membri del Comitato tecnico scientifico e dei Tavoli di lavoro dell’Intergruppo stesso, è una roadmap istituzionale che (ri)chiama società scientifiche, mondo accademico e clinico, associazioni di pazienti e di cittadinanza ad agire in maniera sinergica, condivisa e incisiva per il contrasto/corrette gestione delle allergie respiratorie.

Il Patto di Legislatura

È una necessità, in funzione dei numeri e delle evidenze: le allergie respiratorie hanno un rilevante impatto su pazienti, famiglie, società e sistemi sanitari e sono causa di più di 1000 morti quotidiane nel mondo, correlate in prevalenza all’asma, molte delle quali evitabili se trattate in modo efficace.

In Italia i costi diretti della sola asma, derivanti dall’uso dei farmaci e dei servizi sanitari, rappresentano circa l’1-2% della spesa sanitaria, sensibilmente superiori sono quelli delle allergie che coinvolgono 12 milioni di persone. Tra le criticità più importanti nella presa in carico di queste malattie, è la mancanza di una “rete” assistenziale, coordinata e uniforme, e l’assenza di un allergologo all’interno soprattutto di strutture e dipartimenti/luoghi dedicati.

«Chiediamo che la Missione 6 del PNRR – dichiara l’On. Ciani – riservi una peculiare attenzione legislativa e istituzionale al ruolo dello specialista in Allergologia e Immunologia Clinica, in tema di riordino dell’assistenza territoriale: l’allergologo, ad oggi, non è una figura compresa tra i numerosi professionisti che daranno assistenza nelle case della comunità. Una grave mancanza, su cui la politica deve intervenire per garantire i diritti di salute delle persone affette da questa malattia».

Oltre a ciò sarebbe necessario stabilire anche una “roadmap” terapeutica: «Ritengo – dichiara la Sen. Sbrollini – che si debba inserire l’immunoterapia specifica e gli NPP (Named Patient Program) tra i trattamenti autorizzati da parte di AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), come unica terapia che possa modificare la storia naturale delle allergie in quanto in grado di desensibilizzare progressivamente l’organismo verso specifici allergeni, inducendo con il tempo una tolleranza verso gli inalanti interessati».

I punti chiave

In funzione di queste necessità, prioritarie, il Patto di Legislatura sulle Allergie Respiratorie fra i punti chiave sottolinea l’importanza e la richiesta di:

  • Potenziare e razionalizzare l’assistenza alla persona con allergie respiratorie, favorendo la crescita di ampie strutture specialistiche in costante e dinamico collegamento con il territorio.
  • Aumentare i fondi per la ricerca sulle allergie respiratorie, in particolare quella finalizzata alla prevenzione ed al controllo dell’asma allergica in età evolutiva.
  • Implementare la gestione integrata tra i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta con le strutture specialistiche.
  • Incrementare i posti per i medici in formazione specialistica in allergologia ed immunologia clinica.
  • Tutelare i diritti della persona con allergie respiratorie nell’attività lavorativa, scolastica e sportiva.
  • Favorire linee guida sulle allergie respiratorie inserite nel sistema nazionale LG dell’ISS, in linea con la legge n. 24/2017 sulla responsabilità professionale.
  • Promuovere campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini, coinvolgendo il Ministero della Salute, i Comuni e le autorità sanitarie locali sulle allergie respiratorie, attraverso la promozione dell’implementazione di politiche di prevenzione e in particolare di quelle volte a ridurre l’impatto di tutti i determinanti di salute legati all’ambiente e all’inquinamento indoor e outdoor, e di altri fattori di rischio rilevanti, soprattutto nelle aree urbane.
  • Inserire le malattie allergiche nel Piano Nazionale della cronicità del Ministero della Salute e nella missione 6 del PNRR.
  • Promuovere il monitoraggio aerobiologico di pollini allergenici e spore fungine attraverso siti di misura, disposti a rete, diffusi su tutto il territorio nazionale.
  • Assicurare il pieno accesso alle cure e ai trattamenti in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale in particolare in età pediatrica, non rimandando la presa in carico del bambino con allergie respiratorie.
  • Garantire l’equo accesso all’impiego delle terapie più avanzate per il trattamento delle allergie respiratorie, incluse le terapie desensibilizzanti e le NPP disciplinate dall’art. 5 della Legge n. 94/1998, in linea con i principi di appropriatezza terapeutica, della sostenibilità per il sistema sanitario nazionale e dell’equità di accesso alle cure in tutte le regioni eliminando ogni sorta di disequità.
  • Favorire lo sviluppo della Telemedicina nella gestione delle allergie respiratorie.
  • Condividere le best practices, volte a migliorare la tempestività della diagnosi e l’efficacia della presa in carico, in modo da ridurre la gravità della malattia e la disabilità.

Agire, non temporeggiare

Poiché le malattie allergiche sono strettamente correlate all’inquinamento e alla immissione di nuove sostanze chimiche nell’ambiente di vita, è prevedibile che il carico assistenziale sarà destinato ad accrescersi ulteriormente nel tempo e con esso i costi sanitari che potrebbero, invece, essere ridotti con l’adozione di politiche pubbliche e best practices di prevenzione e trattamento.

Misure che sul lato organizzativo-strutturale dovranno prevedere, ad esempio, la definizione di una rete clinica dedicata all’allergologia, ovvero un modello assistenziale reticolare a complessità crescente (Hub, Spoke e primo livello) al fine di gestire la patologia in maniera integrata e permettere l’inserimento del paziente in un percorso assistenziale coordinato tra i diversi livelli a crescente complessità, a partire dal proprio medico di famiglia.

Mentre sul lato dell’(in)formazione con la promozione di campagne di sensibilizzazione per i cittadini cui assicurare il pieno accesso alle cure e ai trattamenti in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale, ad oggi ancora critico in relazione alle disparità regionali. Sono impegni – ritengono gli esperti di ogni ordine e grado – che la politica ha il dovere di assumersi rispetto alle allergie respiratorie, oggi un importante costo sociale e economico, nell’interesse e a tutela di tutti i cittadini che ne sono colpiti.

Fonte

Il patto di Legislatura sulle allergie respiratorie: https://www.hcc-milano.com/stampa/IntergruppoParlamentare/MalattieRespiratorie/Patto%20Parlamentare%20malattie%20respiratorie.pdf