Gli studi e le evidenze emerse dal recente Congresso Asco (American society clinical oncology), lo confermano. Il microbioma (la totalità del patrimonio genetico espresso dal microbiota), come anche il microbiota (le differenti popolazioni batteriche che colonizzano l’organismo nello specifico l’intestino) e il metaboloma (i metaboliti presenti nel corpo umano), sono al centro dell’interesse scientifico per le forti implicazioni/associazioni con diverse patologie, anche oncologiche.

Il microbioma

Si colloca fra i “nuovi” fattori di rischio, da studi di letteratura, per patologie croniche e oncologiche. In relazione a queste ultime emerge che un microbiota alterato (in stato di disbiosi) è in grado di influenzare la progressione della malattia e la risposta ai trattamenti, all’immunoterapia in particolare. Analisi condotte su campioni fecali avrebbero fatto osservare che la presenza/assenza di specifici batteri può modulare la risposta all’(immuno)terapia, ovvero differenziare pazienti potenzialmente responder dai non responder.

Una ricerca condotta all’università di Tampa in Florida, Stati Uniti, ha voluto indagare l’associazione del microbioma intestinale e del metaboloma nella risposta all’immunoterapia in prima linea nei pazienti con carcinoma spinocellulare (a cellule squamose) metastatico della testa-collo. Il sequenziamento dell’rRNA è stato eseguito su campioni di feci mentre i metaboliti plasmatici sono stati quantificati utilizzando lo spettrometro di massa Q Exactive più Orbitrap.

Le indagini condotte hanno permesso di osservare che i responder avevano un indice di diversità di Shannon significativamente più alto, un rapporto Fermicutes vs Bacteroidetes inferiore e un aumento del genere Bacteroides e Lachnospiracea incerate sedis al basale e dopo il trattamento, rispetto ai non responder (p <0,05). A livello di specie, tra le varie differenze è emerso nel microbioma dei responder al basale e dopo il trattamento una maggior presenza di Eubacterium ossidoreducens e Bacteroides uniformis.

Inoltre, è stato osservato un potenziale ruolo cruciale di inosina e la via chinurenina/triptofano, ovvero una diminuzione dei livelli di inosina con la risposta, di contro aumentati nei non responder (p <0,05), indicativi del consumo da parte dei linfociti T riattivati, infine i responder all’ICB mostravano un rapporto chinurenina/triptofano significativamente inferiore rispetto ai non responder.

Le correlazioni, sempre più consistenti tra microbiota intestinale sano e maggiore risposta alla terapia, evidenziano la necessità di mantenerlo quando più possibile in condizioni di eubiosi. Studi al momento osservazionali, da ampliare su larga scala, farebbero osservare che l’uso di probiotici può favorevolmente impattare sulla composizione del microbiota e, dunque, sulla risposta all’immunoterapia. Mancano tuttavia ancora evidenze circa la classificazione tassonomica della comunità microbica, potenzialmente implicata nella reazione all’immunoterapia.

Non solo: il microbiota potrebbe avere un impatto anche sulla chemioterapia influenzando cioè a vari livelli e con diversi meccanismi il sistema immunitario, fino a un potenziale ruolo nell’efficacia dell’intervento chirurgico e nella riduzione delle complicanze post-intervento.

Tumore al seno e microbiota tissutale

Una interessante ricerca dell’Ucla Medical Centre, Stati uniti, ha preso in esame diverse neoplasie della mammella, quali il tumore triplo negativo (ER, PR-, HER2-), a tutt’oggi con prognosi spesso sfavorevole, e il sottotipo Luminal A (ER+, PR+, Ki67<20, HER2-), caratterizzato da una prognosi invece favorevole con l’intento di valutare la possibile diversità del microbiota e l’impatto del microbiota tissutale in ambito diagnostico-terapeutico.

Si ipotizza che il sottotipo Luminal-A e il triplo negativo possano differenziarsi nella composizione della comunità batterica come anche del genoma. A tal riguardo i ricercatori hanno provveduto alla caratterizzazione microbica attraverso il sequenziamento del 16S rRNA-amplicome, e al sequenziamento shotgun (Whole Genome Shotgun o WGS) per il genoma. È emerso una maggiore diversità di specie batteriche e di abbondanza di Sphingomonadacea, per il tumore Luminal-A, associati a tessuto mammario sano e migliori risultati clinici. Di contro il tumore triplo negativo, caratterizzato da una minore diversità di specie e abbondanza di Pseudomonas e Neisseriaceae, correlerebbe alla sopravvivenza del tumore e alla crescita cellulare. Da qui l’indicazione, per il futuro alla messa a punto di ulteriori esami per la migliore definizione del microbioma e l’identificazione di nuovi bersagli terapeutici.

Un potenziale biomarker

Ecco, dunque, affermarsi l’ipotesi che il microbiota possa fornire informazioni sulla risposta farmacologia in genere, ovvero abbia un ruolo di biomacartore in ambito terapeutico. Al momento restano indicazioni sulla carta, ancora difficili da vagliare in quanto richiedono analisi complesse e costose, apparecchiature sofisticate tali da non potere rientrare nella routine della pratica clinica.

Tuttavia alcune altre priorità potrebbero essere più perseguibili. Tra queste lo studio dettagliato del microbioma, con una valutazione accurata comprensiva di ogni possibile variabile, e l’avvio di trial clinici che possano studiare il ruolo di efficacia del microbiota come biomarcatore al fine di: discriminare i pazienti responder a una determinata terapia, identificare soggetti a maggior rischio di recidive o per malattia aggressiva. Per procedere in questa direzione, condizione sine qua non, è e sarà la raccolta sistematica delle feci.

Fonti:

  • Bari S, Jain S, Yadav H et al. Gut microbiome/metabolome predicts response to immune checkpoint blockers (ICB) in patients with recurrent metastatic head and neck squamous cell cancer (RM HNSCC). Journal of Clinical Oncology, 2022, Vol. 40, Issue 16 Suppl, https://ascopubs.org/doi/pdfdirect/10.1200/JCO.2022.40.16_suppl.6055
  • Chan A, Naseem M, Onyshchenko M et al. Bacterial community composition in breast cancer subtypes. Journal of Clinical Oncology, 2022, Vol. 40, Issue 16 Suppl, https://ascopubs.org/doi/pdfdirect/10.1200/JCO.2022.40.16_suppl.e13063