Importante è praticarla, indipendentemente dalla modalità. Un recente studio australiano, dell’Università di Sydney pubblicato su JAMA Oncology, sembra dimostrare l’efficacia anche di piccole quantità di attività fisica per contrastare il rischio di insorgenza di patologie oncologiche.

Condizione sine qua non che l’esercizio fisico sia quotidiano, vigoroso, intermittente.

Background

Alla base dello studio australiano un quesito: l’attività fisica vigorosa intermittente (VILPA) per brevi periodi, cioè ≤1 e ≤2 minuti, ha oppure no un’associazione dose-risposta con l’incidenza del cancro in una popolazione adulta, sostanzialmente sedentaria?

La risposta sembra confortante: sì, a fare la differenza sembra essere proprio l’intensità vigorosa della pratica, tale da consentire pur in un minutaggio inferiore a quello raccomandato dalle Linee Guida di raggiungere pari quantità sufficienti a raggiungere un effetto di prevenzione del cancro.

Almeno stando ai dati emersi dallo studio prospettico, australiano, condotto su una popolazione di 22.398 adulti inattivi, di età media [SD], 62,0 [7,6] anni, di cui 10.122 [45,2%] uomini e 12.276 [54,8%] donne e di questi 21.509 [96,0%] caucasici, sottoposti a brevi sessioni quotidiane di VILPA, non superiori a un paio di minuti, misurate tramite accelerometri indossati sul polso dominante.

Nello specifico è stato possibile associare a una dose minima compresa tra 3,4 e 3,6 minuti di VILPA al giorno una riduzione dal 17% al 18% del rischio totale di cancro incidente rispetto all’assenza di VILPA, fino a una diminuzione dal 31% al 32% dell’incidenza in caso di una pratica di 4,5 minuti.

Durante un follow-up medio di 6,7 anni, si sono verificati 2.356 eventi di cancro incidenti totali, di cui 1.084 correlati all’attività fisica. Dunque, potenzialmente evitabili.

Le evidenze

I risultati dello studio sembrano pertanto dimostrare l’efficacia generalizzata dell’attività fisica sullo sviluppo di patologie oncologiche sia in “modalità” standard che di VILPA quotidiane.

Tale evidenza suggerisce una possibilità promettente per intervenire in prevenzione su popolazioni che per diverse ragioni non in grado di fare esercizio fisico nel tempo libero o non motivate a praticarlo o comunque non nelle dosi “istituzionali” suggerite.

Fonte

Stamatakis E, Ahmadi MN, Friedenreich CM et al. Vigorous intermittent lifestyle physical activity and cancer incidence among nonexercising adults. The UK Biobank Accelerometry Study. JAMA Oncology 2023, 9(9):1255-1259. Doi: http://doi.org/10.1001/jamaoncol.2023.1830

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