In Italia sono circa 75.000 i pazienti che convivono con una stomia; una procedura chirurgica che crea un’apertura artificiale nel tratto digerente o urinario per il passaggio di feci o urine.

Si tratta di una procedura che può essere temporanea ovvero permanente, che viene effettuata in presenza di patologie oncologiche, di malattie croniche intestinali o dell’apparato urinario. 

L’importanza della riabilitazione post stomia

La gestione della stomia è complessa, sia da un punto di vista fisico sia emotivo. Per questa ragione, il paziente stomizzato, nel suo percorso riabilitativo, dovrebbe essere seguito da un team multidisciplinare per imparare a gestire autonomamente la stomia, attraverso una igiene regolare della zona intorno allo stoma: con acqua tiepida e detergente delicato e con l’applicazione di un film protettivo finalizzato ad evitare irritazioni e con il cambio regolare del dispositivo di raccolta, il così detto ‘sacchetto’, per scongiurare infiltrazioni – particolarmente diffuse – e problemi alla cute.

Altresì egli dovrebbe seguire una corretta alimentazione e idratazione finalizzata ad evitare l’insorgere di complicanze, sottoponendosi a regolari controlli e follow-up, senza tralasciare un’adeguata pratica fisica e un efficace attività di supporto emotivo da parte di personale competente.

L’innovazione dei prodotti per la stomia ha, nel tempo, migliorato la vita dei pazienti i quali, oramai, conducono una vita pressochè normale.

Il tema è stato al centro dell’evento “Stomia, tra cura e sostegno alla persona. Sinergie tra professionisti e pazienti” promosso da Convatec e organizzato da Motore Sanità lo scorso 7 maggio a Roma, presso l’Hotel Nazionale.

I temi al centro dell’evento

L’evento è stato l’occasione per illustrare gli importanti progressi nelle tecniche chirurgiche intervenuti negli ultimi anni e l’importante evoluzione dei sistemi di contenimento. Allo stesso tempo, è stata enfatizzata l’importanza dell’approccio multidisciplinare al paziente con stomia, che è ancora in molti casi manchevole. Ancora, è stato evidenziato quanto i dispositivi medici per stomie non possano rispondere soltanto a criteri economici

Stando ai dati di SDA Bocconi, la spesa per i pazienti con stomia si attesta a circa 630 milioni di euro annui, di cui 350 milioni a carico del SSN e 280 milioni di spesa out of pocket sostenuta dai cittadini.

Sfide e opportunità 

«L’introduzione di terapie innovative, come l’immunoterapia combinata con radioterapia e chemioterapia, ha condotto a risultati positivi, persino, in alcuni casi, alla remissione completa del cancro del retto. Tuttavia, questi successi sollevano interrogativi sulle necessità di ulteriori interventi chirurgici. Infatti, se da un lato si è ridotta la necessità di stomie temporanee grazie al perfezionamento delle pratiche chirurgiche, dall’altro ci si aspetta un aumento futuro a causa dell’invecchiamento della popolazione e dell’incremento dei casi di tumore del colon e di altre condizioni che richiedono stomie» ha sostenuto Claudio Zanon, medico oncologo e direttore scientifico di Motore sanità. 

Attualmente, in Italia, circa 75.000 persone vivono con stomia e questo numero è destinato ad aumentare sensibilmente entro il 2030, in Italia, e, più in generale, nell’Europa intera, che da sola conta il 47% dei casi a livello mondiale.

Pertanto, diventa cruciale rivedere le modalità di accesso ai dispositivi per i pazienti chirurgicamente trattati o che necessitano di stomie, personalizzando la cura e la gestione dei follow up per migliorare la qualità di vita dei pazienti. 

L’esperienza dei pazienti

«Sono fermamente convinto che la stomia debba essere vista non come un ostacolo, ma come un’opportunità preziosa di rinascita», ha raccontato Francesco Murano, 24 anni, paziente stomizzato nel 2021 a causa del morbo di Chron scoperto all’età di 13 anni. «Attraverso la mia esperienza personale e la mia presenza online, cerco di ispirare gli altri a vivere pienamente, nonostante le sfide che la stomia può presentare. Per quanto mi riguarda, il lancio del nuovo prodotto Esteem Body segna un notevole cambiamento nell’esperienza d’uso, specialmente dal punto di vista soggettivo. Ho notato diversi miglioramenti sia a livello estetico che funzionale, e la mia qualità di vita è nettamente migliorata. La sacca è diventata ormai una parte naturale del mio corpo, tanto che non ci faccio più caso. Posso praticare sport e condurre una vita completamente normale senza alcun disagio». 

Il servizio me+

A sottolineare l’importanza del servizio me+ di Convatec – un numero verde gratuito, primo servizio di supporto ai pazienti in Italia nato nel 1991, che oggi può contare su 18 consulenti esperte e competenti che gestiscono più di 500 chiamate al giorno – è stato Maurizio Grandi, paziente di 50 anni, stomizzato nel 2012 a seguito di una grave patologia oncologica.

«Nel mio percorso di adattamento e di recupero dopo l’intervento, è stato fondamentale il servizio me+ di Convatec, grazie al quale ho avuto accesso a un supporto completo e personalizzato che ha notevolmente migliorato la mia qualità di vita. Offrendo campioni gratuiti, informazioni sull’utilizzo dei prodotti, sulle pratiche burocratiche e supporto emotivo, il Servizio me+ ha giocato un ruolo cruciale nel farmi sentire supportato e sicuro durante un momento così delicato. In particolare, mi ha aiutato a concentrarmi sulla riabilitazione del pavimento pelvico e sull’attività fisica, aspetti vitali spesso trascurati per il recupero ottimale. Grazie ai consigli personalizzati, ho affrontato le sfide quotidiane con maggiore fiducia».

L’innovativo prodotto Esteem Body

Claudia Chinelli, Commercial Director Ostomy Care di Convatec Italia, ha confermato l’impegno continuo dell’azienda, pioniera nel mondo della stomia, che ad oggi può contare su oltre 10mila dipendenti a livello globale e 2mila miliardi di fatturato, nel mettere al centro le voci dei pazienti e degli operatori sanitari.

«Esteem Body nasce in un contesto di crescita dell’incidenza dell’obesità e dall’evidenza che l’80% dei pazienti stomizzati ha sperimentato almeno una volta infiltrazioni, causa primaria di alterazioni della cute peristomale. Grazie alla tecnologia Leak Defence, aiuta a ridurre il rischio di infiltrazioni adattandosi a tutti i profili addominali, anche in pazienti obesi, sin dall’immediato post-operatorio».

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