Prevenzione, cura e trattamento, riabilitazione, ricreazione, socialità: un’opportunità per la promozione del benessere e una nuova dimensione della salute nelle comunità.

Sono le potenzialità e le qualità delle cure e degli stabilimenti termali. Un fiore all’occhiello nel panorama sanitario: le terme italiane si collocano, infatti, al 2° posto in Europa dopo la Germania e al 5° posto nel mondo. Uno sguardo di attenzione alle terme è anche riservato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e da altri organismi internazionali, quale strumento naturale per la cura di molte forme morbose e per la promozione della salute.

Valori che sono stati sottolineato nel corso del Convegno “…c’è acqua e… ACQUA!”, organizzato dal Comitato Scientifico di Terme di Sirmione; tenutosi il 19 aprile scorso a Desenzano del Garda, ha radunato esperti nazionali di varie discipline e una platea di 130 partecipanti tra medici, autorità e istituzioni.

Il plus delle terme

Parte integrante della “medicina tradizionale”: così vengono definiti dall’OMS i trattamenti e le terapie che ricorrono ad acque termali contenenti sostanze il cui effetto favorevole è ben documentato e che sono autorizzate dal Ministero della Salute. Tra questi desta attenzione l’acqua di Sirmione, e dunque le omonime terme, ricca di idrogeno solforato (H2S) dagli effetti antiinfiammatori, antiossidanti, riparatori e regolatori di numerose funzioni organiche, comprovati da numerosi studi di letteratura.

«La medicina termale – ha dichiarato il Cav. Lav. Giacomo Gnutti, Presidente di Terme di Sirmione – è riconosciuta dal Servizio Sanitario Nazionale quale offerta prevista dai LEA (livelli essenziali di assistenza). È una forma di trattamento, spesso complementare alla terapia farmacologica, utile per rafforzare le attività di prevenzione, cura e recupero della salute, nell’ambito di un moderno approccio clinico mirato al benessere fisico, mentale e sociale del singolo paziente, coerente con la definizione di salute dell’OMS».

I benefici dell’acqua ricca di H2S

Sono una straordinaria risorsa naturale, spiegano gli esperti, che trova applicazione soprattutto nel trattamento di patologie respiratorie e delle vie aeree.

«Le acque solforate – ha chiarito Giuseppe Cirino, Professore Ordinario di Farmacologia all’Università Federico II di Napoli e Presidente della Società Italiana di Farmacologia – usate per decenni per terapie inalatorie sia per il naso che per i bronchi, oggi si qualificano per diventare una terapia coadiuvante efficace nei disturbi respiratori, contribuendo a migliorare la qualità della vita della persone che ne soffre».

Tra queste, ad esempio, si includono rinite e rinosinusite, che si avvantaggiano degli effetti antiinfiammatori. «Sono terapie efficaci in pazienti sottoposti a intervento chirurgico per rinosinusite cronica – ha aggiunto Piero Nicolai, Professore Ordinario di Otorinolaringoiatria all’Università degli Studi di Padova – in cui possono migliorare l’immediato postoperatorio. Quindi, questo tipo di patologie trovano nella terapia termale un’utile integrazione nella farmacologia tradizionale e stiamo pianificando uno studio prospettico con l’Università di Padova, in collaborazione con Terme di Sirmione, per valutare in maniera soggettiva e oggettiva l’efficacia delle cure termali, sulfuree e salsobromoiodiche, delle acque termali di Sirmione, anche nella rinosinusite cronica senza polipi».

Ai benefici terapeutici si aggiunge una azione preventiva: «Ricerche in modelli in vitro e clinici – ha specificato Carlo Sturani, Pneumologo ed Internista e già Direttore Scientifico Sanitario Terme di Sirmione – attestano l’efficienza delle cure termali nel prevenire molte patologie delle vie aere superiori, ma anche bronchiti croniche e le riacutizzazioni per gli effetti in acuto, e come cure inalatorie a livello cronico per effetti comprovati di lunga durata».

Il microbiota di acque e fanghi termali

Alcuni studi si sono incentrati sulla comunità batterica di Terme di Sirmione e fanghi, evidenziando proprietà interessanti.

«Le analisi che abbiamo condotto – ha commentato Annalisa Bargellini, Professore Associato di Igiene Generale ed Applicata all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia – hanno permesso di identificare una firma biologica propria di queste terme in cui le particolari caratteristiche della comunità batterica del fango sono date dalla miscelazione delle argille con le acque termali. Abbiamo osservato che non è soltanto l’acqua a determinare la composizione dei fanghi termali, ma anche l’origine del materiale argilloso che li compone. Tale firma biologica caratterizza, sia le acque che i fanghi termali, per proprietà terapeutiche, cosmetiche e ricreative».

Prevenzione e mantenimento di un buono stato di salute

Dunque acque e stabilimenti termali garantirebbero una persa in carico del paziente a 360°, dalla prevenzione al trattamento, al mantenimento dei benefici e di salute nel tempo.

«Le terme – ha concluso Anna Villarini, Professore Associato, Biologo Nutrizionista presso l’Università degli Studi di Perugia – rappresentano il luogo ideale per effettuare prevenzione e mantenimento di un buono stato di salute, secondo il progetto Nutrizione sviluppato con Terme di Sirmione, in cui si sottolinea che seguire una alimentazione sana, punto cardine della prevenzione in tutte le fasce di età, svolgere una regolare attività fisica e avere corretti stili di vita è fondamentale per il benessere».

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