Congresso ARTOI: il microbiota in oncologia

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Il microbiota in ambito oncologico: un tema di grande attualità e interesse, su cui si stanno focalizzando diversi studi e ricerche. Nonché uno degli argomenti cardine sui verterà il X Congresso Internazionale ARTOI

Microbioma e microbiota saranno infatti protagonisti di diverse sedute che si terranno nella giornata del 13 novembre al Crowne Plaza di Roma: dalla relazione di Alessio Fasano (Professore di Pediatria all’Harvard Medical School e Professore di Nutrizione all’Harvard T.H. Chan School of Public Health) alla Lectio magistralis di Franco Berrino (medico epidemiologo e Presidente de La Grande Via), dalla sessione sul tema “Microbiota e nutrizione” allo spazio dedicato agli studi clinici sull’argomento.

Nutrizione, microbiota, benessere dell’organismo

Molto spesso quando si parla di microbiota ci si riferisce al microbiota del tratto gastrointestinale, l’insieme di flora batterica, fungina, virale, parassiti e ospiti indesiderati che abitano e colonizzano il tratto gastrointestinale, dalla bocca all’orifizio anale. In realtà il microbiota interessa il nostro organismo nel suo complesso, compresa anche la cute esterna. Moltissime delle normali funzioni organiche vengono compiute dal microbiota o grazie alla sua collaborazione: esso concorre dunque a potenziare o a compromettere lo stato di benessere dell’organismo, influenzandone la salute.

L’efficienza del microbiota è, innanzitutto, condizionata da quello che mangiamo. Una dieta sana, varia e bilanciata, è preventiva e protettiva, allontana il rischio di insorgenza di specifiche patologie in condizioni di salute e contribuisce a supportare un organismo debilitato o a favorire l’efficacia terapeutica, compresa quella dei trattamenti oncologici. La sana alimentazione condiziona dunque non solo il benessere generale, ma anche la salute del microbioma della persona e/o del paziente, trasferendo nutrimento all’insieme di microrganismi affinché questi possano proliferare in maniera equilibrata in temine di varietà e numero e svolgere al meglio le proprie funzioni. A partire dal rafforzamento del sistema immunitario e fino all’assorbimento corretto dei nutrienti (evitando quindi il rischio di disbiosi), come anche dei farmaci.

 

Microbiota e cancro

«Studi recenti di farmacomicrobiomica hanno dimostrato che l’assorbimento di farmaci assunti per os, come anche di chemioterapici o farmaci biologici per via endovenosa, può essere attivato o disattivato da flore microbiche batteriche, patogene o meno – ha spiegato Ivano Hammarberg Ferri, Medico Chirurgo Oncologo, nel corso di una diretta sulla pagina Facebook di ARTOI (Associazione Ricerca Terapie Oncologiche Integrate), a cui ha partecipato anche il professor Massimo Bonucci, presidente dell’Associazione, medico chirurgo, specialista in Anatomia Patologica, specialista in Oncologia Medica, esperto in Oncologia Integrata – Vi è evidenza, per esempio, dell’azione del microbiota nell’eziopatogenesi di alcuni tipi di cancro, ad esempio dei tumori del colon, o della capacità di favorire il processo di invasione e metastatizzazione delle cellule tumorali».

Indicazioni che hanno sollevato l’attenzione sull’importanza di valutare anche il microbiota batterico nell’anamnesi dei pazienti, soprattutto se oncologici, tramite specifici test su campioni di feci che vanno a ricostruire la flora batterica prevalente fra le 25 famiglie più importanti che abitano l’intestino, per modulare “su misura” di quel paziente alimentazione e terapie più adeguate, secondo il concetto di personalizzazione della cura, ma anche per conoscere l’efficacia terapeutica. «Alcuni studi hanno dimostrato la stretta relazione fra la presenza di alcuni microrganismi e la migliore risposta alla terapia – precisa il Professor Bonucci – Una ricerca francese e una americana dell’MD Anderson Cancer Center di Houston attestano che pazienti non-responder all’immunoterapia erano in trattamento anche con terapia antibiotica o cortisonica».

Uno studio, ancora preliminare, condotto su pazienti oncologici, senza differenze di età o patologia tumorale a qualsiasi stadio, sembra, invece, dimostrare che gradi elevati di infiammazione si associno a disbiosi marcate, ovvero a gravi alterazioni nella presenza e nei rapporti di specifiche famiglie di batteri. Un altro lavoro in fase di pubblicazione ha fatto osservare in pazienti affetti da carcinoma del colon che non rispondono alle terapie una grave carenza di ruminococcaceae e lachnospiraceae, associata a uno scarso apporto di fibre nella dieta, poi trasformate nel processo digestivo in grassi acidi a catena corta, come anche di butirrato e/o propinato. In particolare, la carenza di propinato in un paziente oncologico, su un organismo già astenico a causa delle terapie, denuncia una scarsa produzione di AMP ciclico (adenosina monofosfato ciclico), dunque di un ciclo di Krebs mal funzionante nella produzione cellulare di energia. Mentre la carenza di butirrato impedisce la maturazione delle cellule epiteliali della mucosa del colon, proprio là dove ha sede il tumore.

«Se da un lato la carenza di fibre nella dieta in un paziente con cancro del colon favorisce il controllo di alcuni sintomi – aggiunge Ferri – come infiammazione, aerofagia e altri effetti collaterali di importante intensità, dall’altro danneggia il microbiota, che a sua volta aumenta l’infiammazione e la proliferazione del tumore, innescando un circolo vizioso sempre peggiorativo».

Nel corso del suo intervento al Congresso ARTOI “Microbiota nel paziente con cancro al colon”, il dottor Ferri presenterà i risultati preliminari di uno studio sul microbiota intestinale, alcuni aspetti della biochimica del medesimo nel paziente oncologico affetto da adenocarcinoma al quarto stadio.

Congresso ARTOI, alcune informazioni utili

L’evento si svolgerà in doppia modalità, online e in presenza, ed è rivolto a medici, ricercatori, studenti e pazienti che abbiamo interesse negli aspetti innovativi delle terapie oncologiche integrate. Obiettivo del meeting è quello di promuovere collaborazioni nazionali e internazionali per ricerche interdisciplinari, cliniche e precliniche.

Per partecipare occorre essere muniti di Green Pass o di un tampone rapido effettuato almeno 24 ore prima dell’evento.

Sarà inoltre possibile, per chi lo volesse, presentare un E-poster scientifico, una presentazione statica che descrive e illustra in sintesi un progetto di ricerca e i suoi risultati. Il poster potrà essere caricato nell’apposita sezione del sito di ARTOI e sarà sottoposto all’approvazione del Comitato Scientifico dell’associazione.
Affrettati e non perdere l’occasione!

Per ulteriori informazioni sul congresso, sul programma e sugli speakers, consulta il sito dell’evento e la pagina Facebook di Artoi

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