Congresso ARTOI: Polifenoli e Covid-19

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Tra gli argomenti al centro del X Congresso Artoi, in programma a Roma dal 12 al 14 Novembre 2021, il ruolo dei polifenoli antiossidanti come “mascherina biologica” contro il Covid

I polifenoli antiossidanti possono essere una sorta di “mascherina biologica” contro il Covid? Secondo il professor Giampietro Ravagnan, presidente del Comitato scientifico di ARTOI, Professore Ordinario f.r. di microbiologia, ricercatore senior associato all’Istituto di Farmacologia Traslazionale del CNR, ci sarebbero notizie positive da questo punto di vista. Se ne è discusso nel corso di una diretta sulla pagina Facebook di ARTOI (Associazione Ricerca Terapie Oncologiche Integrate), a cui ha partecipato anche il professor Massimo Bonucci, presidente dell’Associazione, medico chirurgo, specialista in Anatomia Patologica, specialista in Oncologia Medica, esperto in Oncologia Integrata.

Giampietro Ravagnan, Professore Ordinario f.r. di Microbiologia, Ricercatore Senior Associato CNR e Presidente Comitato Scientifico ARTOI

Dalla diretta Facebook siamo passati alle pubblicazioni sull’importante rivista scientifica internazionale Biomulecoles, fino ad arrivare al X Congresso Internazionale ARTOI, dove il tema sarà trattato nell’intera seduta pomeridiana del 12 novembre al Crowne Plaza di Roma, in una sessione coordinata dallo stesso professor Ravagnan e dalla dottoressa Annarita Stringaro dell’ISS, con ricercatori impegnati nella ricerca sulla polidatina (tra cui la dottoressa Mariapia Fuggetta del CNR, la dottoressa Domenica Musumeci dell’Università di Napoli, lo stesso professor Bonucci e il dottor. Giorgio Noera, Cardiochirurgo e direttore Sanitario di RSA a Ravenna).

Da dove partono gli studi sulla Polidatina?

Gli studi sono partiti da lontano, con le prime ricerche fatte nel CNR e pubblicate nel 2001 su Life Sciences con lo studio sugli effetti immunomodulanti del resveratrolo sulla risposta immune umana. Il tema è stato poi ampliato in diverse ricerche che hanno avuto nel 2008 il sostegno del MIUR nello studio del glucoside naturale del resveratrolo chiamato polidatina: ricerche con risultati oggetto di brevetti internazionali, che sono alla base della produzione di integratori approvati dal Ministero della Salute.

Questa molecola è una fitoalessina che nelle stesse piante svolge attività antimicrobica. Noi la assumiamo con diversi alimenti (il vino rosso ad esempio) che fanno parte della storia dello sviluppo della civiltà umana. L’attività di interferenza con i virus era dunque attesa.

Come funziona la polidatina nell’infezione virale?

In un lavoro pubblicato su Oral Diseases nel 2020 dal professor Ravagnan (con la collaborazione del professor.Lo Muzio dell’Università di Foggia) si era preconizzato l’uso di polifenoli, anche sulla scorta delle esperienze della Medicina Tradizionale Cinese. Le ricerche sono state portate avanti da un articolato Gruppo di Ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati su Biomolecules 2021. Tale studio ha dimostrato che la polidatina interagisce sia con la proteina Spike del virus sia con il recettore cellulare ACE-2 e quindi limita e può ostacolare l’entrata del virus nella cellula. Per questo motivo, gli autori l’hanno definita una sorta di “maschera biologica” quando ne si fa un uso continuo, anche con l’alimentazione di questa molecola naturale.

L’approccio è confermato da un’ampia letteratura internazionale sul tema. L’esperienza clinica su queste molecole è ormai assodata da oltre un decennio anche nel campo dell’oncologia integrata, come testimoniato dal professor Bonucci e da altri medici di ARTOI che la utilizzano da ormai dieci anni sui pazienti oncologici.
I risultati riportati in congressi medici internazionali e in articoli pubblicati su riviste scientifiche internazionali riguardano prima di tutto una migliore qualità della vita dei pazienti oncologici, oltre che, in molti casi, un aumento significativo della speranza di vita.

In ogni caso, come specificato anche dal professor Ravagnan nella diretta Facebook, la polidatina non è un antivirale in senso stretto e tanto meno un’alternativa al vaccino
La polidatina aiuta a ostacolare l’infezione, ma anche a migliorare gli effetti collaterali del post Covid, che sono generalmente di medio-lungo termine, per le sue concomitanti capacità di mitigare la risposta infiammatoria dovuta a iperproduzione di citochine che seguono spesso il processo infettivo.
Una notizia di grande interesse e positività, che lascia intravedere spiragli di luce nella gestione delle pandemia. Sono tutti argomenti che saranno discussi nel corso del Congresso Internazionale.

Congresso ARTOI, alcune informazioni utili

L’evento si svolgerà in doppia modalità, online e in presenza, ed è rivolto a medici, ricercatori, studenti e pazienti che abbiamo interesse negli aspetti innovativi delle terapie oncologiche integrate. Obiettivo del meeting è quello di promuovere collaborazioni nazionali e internazionali per ricerche interdisciplinari, cliniche e precliniche.

Per partecipare occorre essere muniti di Green Pass o di un tampone rapido effettuato almeno 24 ore prima dell’evento.

Sarà inoltre possibile, per chi lo volesse, presentare un E-poster scientifico, una presentazione statica che descrive e illustra in sintesi un progetto di ricerca e i suoi risultati. Il poster potrà essere caricato nell’apposita sezione del sito di ARTOI e sarà sottoposto all’approvazione del Comitato Scientifico dell’associazione.
Affrettati e non perdere l’occasione!

Per ulteriori informazioni sul congresso, sul programma e sugli speakers, consulta il sito dell’evento e la pagina Facebook di Artoi

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Bibliografia:

  • Oral Diseases 2020, New intriguing possibility for prevention of coronavirus pneumonitis: Natural purified polyphenols
  • Biomolecules 2021, Interference of Polydatin/Resveratrol in the ACE2:Spike Recognition during COVID-19 Infection. A Focus on Their Potential Mechanism of Action through Computational and Biochemical Assays
  • International Journal of molecular sciences 2021, Dietary and Protective Factors to Halt or Mitigate Progression of Autoimmunity, COVID-19 and Its Associated Metabolic Diseases