Il miele è spesso utilizzato come alternativa allo zucchero grazie alle sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antibatteriche, oltre che al contenuto in minerali, vitamine ed enzimi.
Obiettivo dello studio era quello di confrontare l’effetto rispettivamente di saccarosio (zucchero da tavola) e miele sulla lipidemia, con assunzione a breve (1 settimana) e a lungo termine (1 mese). 37 soggetti di entrambi i sessi e un’età compresa tra i 24 e i 57 anni hanno assunto quotidianamente una bevanda a base di miele o a base di saccarosio, che apportavano la medesima quantità di carboidrati (1,2 g/kg peso corporeo), con l’indicazione di mantenere invariate le proprie abitudini alimentari.
Al termine delle varie fasi, è emerso che l’apporto medio di energia era aumentato per entrambe le bevande, pur registrando un aumento superiore nella fase di consumo del saccarosio rispetto al miele. Durante le 4 settimane, il consumo di miele aveva fatto registrare anche una diminuzione dell’apporto di grassi saturi.
Relativamente alla lipidemia, i valori sono aumentati per l’assunzione di entrambe le bevande: mentre per il miele, però, dopo un mese i valori tornavano prossimi a quelli basali, si mantenevano elevati nel tempo per la bevanda al saccarosio.
In conclusione, secondo gli autori il miele costituisce un’ottima alternativa allo zucchero da tavola, grazie al suo minor apporto di zuccheri, carboidrati ed energia totale e al fatto che non influenzi negativamente la lipidemia.
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