Si implementano gli studi scientifici che puntano a identificare e valutare l’efficacia di sostanze che, in supporto ai famaci più tradizionali, possano impattare sul rallentamento di patologie tipiche dell’invecchiamento, fra queste le demenze, stimate in crescita in relazione alla prospettiva di una popolazione sempre più anziana.

Destano maggiore attenzione soprattutto interventi legati all’alimentazioni: specifici cibi o integratori, ad esempio. E proprio su questi aspetti si fonda l’analisi di un recente studio, pubblicato su Alzheimer’s & Dementia, che ha voluto indagare in termini di beneficio cognitivo l’impatto dell’assunzione giornaliera di estratto di cacao e/o di multivitaminici e multiminerali, per un tempo prolungato su uno specifico setting di popolazione.

Background

Integratori alimentari di diversa natura, promossi per favorire il mantenimento cognitivo, ovvero ritardare l’insorgenza e gli esiti di possibili demenze, (cor)rispondono alle attese? Su questo quesito è stato avviato, da ricercatori americani, lo studio COSMOS-Mind, ampio, fattoriale, randomizzato che ha arruolati oltre 2.200 anziani, di età media 73 anni, di cui 60% donne; 89% bianchi non ispanici, con l’intento di valutare l’impatto in relazione al declino cognitivo derivante da una somministrazione giornaliera di estratto di cacao, contenente 500 mg/die di flavanoli, e di multivitaminici e multiminerali (MVM) vs placebo, per un periodo si tre anni.

Tutti i partecipanti sono stati monitorati nel tempo attraverso interviste telefoniche strutturate con apposti test, tra cui colloquio telefonico sullo stato cognitivo, elenco di parole e ricordo di storie, tracciamento orale, fluidità verbale, intervallo di numeri e ordinazione di cifre, con l’assegnazione di uno specifico punteggio per ciascun test.

L’endpoint primario dello studio era valutare il cambiamento del composito cognitivo globale con 3 anni di utilizzo dell’estratto di cacao, mentre l’endpoint secondario pre-specificato intendeva stimare il cambiamento nel composito e per lo stesso arco temporale con integrazione di MVM. Il 92% dei partecipanti ha completato il basale e almeno una valutazione annuale.

I risultati

In parte contrastanti e in parte disattesi sono le conclusioni che si possono trarre dallo studio in atto. Ovvero e più specificatamente l’estratto di cacao non avrebbe alcun effetto sulla cognizione globale (punteggio medio = 0,03, IC 95%: da -0,02 a 0,08; P = 0,28) a differenza dell’integrazione giornaliera di MVM, che rispetto al placebo e all’estratto di cacao stesso, farebbe registrare un beneficio statisticamente significativo sulla cognizione globale (media = 0,07, IC 95% da 0,02 a 0,12; P = 0,007), con maggiore evidenza in partecipanti con storia di malattie cardiovascolari (nessuna storia: 0,06, IC 95% da 0,01 a 0,11; storia: 0,14, IC 95% da -0,02 a 0,31). Inoltre dall’assunzione di multivitaminici si sono osservati miglioramenti anche in relazione alla memoria e la funzione esecutiva. L’estratto di cacao, in buona sostanza, non farebbe rilevare alcun beneficio nella cognizione, in nessuno compositi singolo.

Tirando le somme

COSMOS-Mind sembra attestare una potenziale efficacia degli MVM nel migliorare la cognizione negli anziani, specie se affetti da patologie cardiovascolari. Tali evidenze preliminari dovranno tuttavia essere confermate da studi successivi, condotti su una coorte più diversificata di pazienti, finalizzata anche a identificare i meccanismi di azione e tenuto conto degli effetti di MVM.

Fonte:

  • Baker L, Manson JE, Rapp SR et al. Effects of cocoa extract and a multivitamin on cognitive function: A randomized clinical trial. Alzheimer’s & Dementia 2022.