Che la dieta possa influire sulle dinamiche di insorgenza, prevenzione e controllo di specifiche patologie, di natura benigna, oncologica, neurodegenerativa è un dato di fatto, dimostrato da studi di letteratura.
Recenti evidenze sembrerebbero associare la dieta chetogenica all’efficacia nel contrastare anche alcune patologie mentali: disturbo bipolare e schizofrenia. Il lavoro di ricercatoriamericani, dell’Università di Stanford, in California, è stato pubblicato su Psychiatry Research.
Le evidenze
Un miglioramento medio della sintomatologia del 32% in pazienti affetti da schizofrenia e un incremento >1 punto nell’impressione clinica globale nel 69% si coloro con disturbo bipolare, misurati con la scala di valutazione psichiatrica.
Sarebbero questi i risultati su un piccolissimo studio pilota che ha voluto indagare l’impatto della dieta chetogenica, anche nota come terapia metabolica, in pazienti con gravi malattie mentali, in cui si sarebbe osservata una inversione importante. Maggiori benefici sui biomarcatori si sono avuti in relazione all’aderenza alla dieta chetogenica.
Perché la dieta chetogenica? La scelta deriva da precedenti studi in cui questo regime alimentare aveva dimostrato efficacia nel trattamento dell’obesità, del diabete di tipo 2 e dell’epilessia, quando combinato alle terapie tradizionali.
Forti di questo dato, i ricercatori hanno voluto comprovarne le eventuali potenzialità anche in malattie psichiatriche avviando uno studio pilota a braccio singolo di 4 mesi su ventitré partecipanti con schizofrenia o disturbo bipolare con anomalie metaboliche esistenti.
I dati, per quanto molto preliminari per trarre conclusioni definitive, parlano a favore della dieta chetogenica: i pazienti, aderenti, hanno sperimentato una significativa riduzione del peso (12%), del BMI (Indice di Massa Corporea, 12%), della circonferenza della vita (13%) e del tessuto adiposo viscerale (36%).
Ulteriori miglioramenti registrati
Oltre ai suddetti parametri, la dieta chetogenica avrebbe impattato su altri fattori. Quali il miglioramento dei biomarcatori includendo una diminuzione del 27% dell’HOMA-IR e del 25% dei livelli di trigliceridi, mentre in relazione alle misurazioni psichiatriche i partecipanti con schizofrenia hanno mostrato una riduzione del 32% nei punteggi della Brief Psychiatric Rating Scale, come anche della gravità complessiva della Clinical Global Impression (CGI) migliorata in media del 31%, dove la percentuale di partecipanti con iniziale sintomatologia elevata ha avuto un incremento, in positico, di almeno 1 punto sulla CGI (79%).
Tra i risultati più rilevanti anche l’aumento della soddisfazione di vita (17%) e della qualità del sonno (19%).
In conclusione
I dati di questo studio pilota sottolineano i potenziali vantaggi del trattamento dietetico chetogenico aggiuntivo in pazienti con gravi malattie mentali, con benefici superiori registrati in pazienti aderenti ad essa rispetto ai semi-aderenti, indicando quindi una potenziale relazione dose-risposta.
Dovranno essere avviati studi dedicati per comprendere i reali benefici nel supporto terapeutico di gravi disturbi mentali, ma le premesse sembrano promettenti.
Fonte
Sethi S, Wakeham D, Ketter T et al. Ketogenic Diet Intervention on Metabolic and Psychiatric Health in Bipolar and Schizophrenia: A Pilot Trial. Psychiatry Research, 2024, Vol. 335, 115866. Doi: https://doi.org/10.1016/j.psychres.2024.115866