Un passaggio da una dieta tradizionale a una dieta vegana. Potrebbe essere questa una efficace strategia nutrizionale, a basso costo e ad alto impatto terapeutico, per controllare il livello di glicemia in pazienti con diabete di tipo 1, con benefiche ricadute anche sulla prevenzione cardiovascolare.

È quanto emerge da uno studio americano, pubblicato su Diabetes Clinical, che potrebbe offrire una valida opzione nel trattamento di questo cluster di pazienti in costante crescita.

Background

La dieta può contribuire al controllo del diabete, specificatamente di tipo 1 e agire in prevenzione sulle implicazioni correlate, in primis cardiovascolari?

Alla base di queste “open question” esistono delle chiare evidenze: gli elevati costi medi annui della cura e gestione del diabete di tipo 1 aumentato di oltre il 50% tra il 2012 e il 2016, principalmente a causa dell’aumento delle spese associate a device e apparecchiature per il monitoraggio dell’insulina che impattano sulla sostenibilità dei sistemi sanitari regionali e territoriali in genere (non solo in contesto americano nello specifico).

Da qui la necessità di approcci agili, sostenibili, facilmente gestibili dal paziente anche al di fuori dall’ambito ospedaliero: la dieta si ipotizza possa essere una efficace soluzione.

Di fatto il corretto apporto nutrizionale è una delle primarie indicazioni date al paziente con diabete per la gestione della propria patologia: conteggio dei carboidrati, consumo limitato di cibi elaborati e bevande zuccherati, aumentato introito di cereali integrali, frutta, verdura e legumi, in quanto alimenti ricchi di fibre efficaci nel ridurre i livelli di glucosio postprandiale sono raccomandazioni cardine.

Inoltre, altro caposaldo rilevante riconducibili alla “open question” citata, l’esposizione dei pazienti con diabete di tipo 1 e 2 a un rischio più elevato di malattie cardiovascolari e mortalità prematura. È stato dimostrato che una dieta a base vegetale migliora il controllo glicemico e la resistenza all’insulina nelle persone con diabete di tipo 2 e la funzione delle cellule beta in adulti in sovrappeso, così come peso, lipidi plasmatici e pressione sanguigna: tutti fattori di rischio cardiovascolare. E nel diabete di tipo 1?

Lo studio

Partendo da questi assunti, ricercatori americani hanno randomizzato un piccolo gruppo uomini e donne (59 volontari corrispondenti ai canoni richiesti su 377 inizialmente screenati) con diabete di tipo 1, di età superiore ai 18 anni, candidati a ricevere in un rapporto di 1:1 per un periodo di 12 settimana , una dieta vegana a basso contenuto di grassi o una dieta controllata per porzioni.

Obiettivo era infatti valutare la maggiore efficacia dell’uno o dell’altro regime nutrizionale sulle implicazioni associate a patologia.

I dati sono a favore della dieta “veg” che avrebbe mostrato le seguenti evidenze: diminuzione notevole nella dose giornaliera di insulina necessaria in media di 12,1 unità/giorno nel gruppo vegano, a fronte di un cambiamento non significativo nel gruppo di controllo, miglioramento della sensibilità all’insulina e controllo glicemico più efficace rispetto al gruppo collaterale, miglioramento del rapporto carboidrati-insulina con un aumento medio di 6,6 g di carboidrati per unità di insulina, a loro volta correlati ad una sensibile del peso corporeo e al miglioramento nei profili lipidici, riduzione del colesterolo totale e LDL, miglioramento nei marker della salute cardiovascolare e renale.

In buona sostanza, dai dati emersi si potrebbe dedurre che una dieta vegana a basso contenuto di grassi, senza restrizioni caloriche o di carboidrati, sia potenzialmente in grado di ridurre i livelli di insulina del 28%, di aumentare la sensibilità all’insulina del 127% e migliorare il controllo glicemico.

Le conclusioni

Non possono essere definitive, visto il numero esiguo di pazienti su cui è stata condotta la ricerca, tuttavia i primi dati suggerirebbero l’efficacia di una dieta priva di prodotti animali, quindi di impostazione vegana, come possibile “strumento” terapeutico integrato alle terapie gold standard nel trattamento del diabete di tipo 1, con una azione di prevenzione sulle implicazioni correlate alla patologia.

Fonte

Kahleova H, Znayenko-Miller T, Smith K et al. Effect of a Dietary Intervention on Insulin Requirements and Glycemic Control in Type 1 Diabetes: A 12-Week Randomized Clinical Trial. Diabetes Clinical, 2024. Doi:https://doi.org/10.2337/cd23-0086