“Una campagna mediatica con l’obiettivo più o meno dichiarato di rimuovere le medicine complementari dalle coperture fornite dai Fondi assicurativi sanitari australiani”.
È questo il giudizio del responsabile dell’Ambulatorio Omeopatia ASL2 di Lucca, dott. Elio Rossi, sul rapporto australiano del National Health and Medical Research Council (NHMRC), che ha definito le cure omeopatiche inefficaci contro qualsiasi malattia.
Secondo Rossi, il report australiano non sostiene che i medicinali omeopatici non sono efficaci; sostiene invece che non esiste una sufficiente dimostrazione di efficacia del trattamento omeopatico, ovvero gli studi clinici analizzati non fornirebbero un sufficiente livello di prove di efficacia. “Una cosa ben diversa dal dire che è stata provata l’inefficacia dell’omeopatia”.
Discutibili, secondo Rossi, sia la metodologia di lavoro adottata che i criteri di selezione degli studi scientifici analizzati. Il gruppo di lavoro che ha redatto il rapporto – sostiene il medico della ASL toscana – avrebbe escluso i trials randomizzati e controllati privilegiando le reviews sistematiche; avrebbe limitato l’accesso ad alcuni database con motivazione non di ordine scientifico; avrebbe ignorato qualsiasi pubblicazione non di lingua inglese; avrebbe limitato l’analisi dei lavori realizzati negli ultimi 16 anni escludendo tutti quelli antecedenti e anche gli studi condotti su campioni inferiori a 150 pazienti. Oltretutto nessun esperto di omeopatia è stato incluso nel lavoro.
Tra gli studi scientifici che non sono stati presi in considerazione, Rossi cita quelli condotti da Paolo Bellavite dell’Università di Verona, così come tutti quelli molto importanti di Iris Bell negli Stati Uniti o di Claudia Witt in Germania, tutte ricerche, cliniche e di laboratorio che dimostrano risultati positivi in riferimento all’efficacia dell’omeopatia.
Anche meta-analisi importanti di studi clinici randomizzati e controllati, tutte con risultati statisticamente significativi a favore dell’omeopatia come per esempio quella di Jacobs (2003) sulla diarrea infantile condotta su 242 pazienti; di Wiesenauer & Lüdtke (1996) sulla rinite allergica (N. pazienti=752) o quella di Schneider (2005) sul trattamento delle vertigini (N. pazienti=1388) sono state inspiegabilmente escluse dal report.
Infine, conclude Rossi, il presidente del gruppo di lavoro australiano era precedentemente a capo del gruppo antinaturopatia dell’Associazione amici della scienza, “il che non depone a favore di una posizione neutrale e non preconcetta”.