L’eliminazione del solo latte potrebbe rappresentare una terapia dietetica iniziale sufficiente a contrastare i sintomi dell’esofagite eosinofila (EoE): sono le evidenze di uno studio americano, del Cincinnati Children’s Hospital di Boston, finanziato dal National Institutes of Health e pubblicato su The Lancet Gastroenterology & Hepatology.

Inquadramento clinico

L’EoE è una patologia cronica caratterizzata dalla sovrabbondanza di eosinofili nell’esofago. Questi sono prodotti come reazione a una infiammazione allergica ad alcuni alimenti, prevalentemente sei: latte, uova, grano, soia, pesce e noci. L’ingestione, anche in piccole quantità, può indurre nel paziente con EoE una sensazione di soffocamento dolorosa e stressante: da qui l’eliminazione totale di questa serie di sostanze dalla dieta.

Tuttavia, se negli ultimi anni piccoli studi non randomizzati hanno mostrato un possibile beneficio (ancora da meglio qualificare) con la reintroduzione nella dieta da uno a quattro degli antigeni alimentari più comuni per trattare l’EoE, mancano studi randomizzati di confronto fra differenti terapie dietetiche. Su questo assunto è stato pertanto avviato uno studio americano (One-food versus six-food elimination diet therapy for the treatment of eosinophilic oesophagitis: a multicentre, randomised, open-label trial”) che ha voluto indagare possibile e potenziali efficacia/benefici derivanti da una dieta di eliminazione di sei alimenti (6FED) rispetto a una dieta con eliminazione di un solo alimento (1FED)

Lo studio

Tra maggio 2016 e marzo 2019, sono stati arruolati 129 pazienti (70 [54%] uomini e 59 [46%] donne; età media 37·0 anni [SD 10·3]), con diagnosi di EoE confermata e sintomi attivi, assegnati in modo casuale a una dieta 1 FED (n=67), ovvero con eliminazione di solo latte animale, o 6FED (n=62), privata cioè di latte animale, frumento, uova, soia, pesce e crostacei, arachidi e frutta a guscio da assumere in entrambi i casi per un periodo di 6 settimane.

Sono stati determinati alcuni obiettivi: endpoint primario era la percentuale di pazienti con remissione istologica (picco conta esofagea <15 eosinofili per campo ad alta potenza [eos/hpf]) e fra gli endpoint secondari le proporzioni con remissione istologica completa (conta di picco ≤1 eos/hpf) e remissione parziale (conta di picco ≤10 e ≤6 eos/hpf) e variazioni rispetto al basale nella conta di picco degli eosinofili e nei punteggi del punteggio istologico dell’esofagite eosinofila sistema, punteggio di riferimento endoscopico dell’esofagite eosinofila, indice di attività dell’esofagite eosinofila e qualità della vita.

I risultati

Al termine delle 6 settimane di trattamento è stato possibile osservare un esito pressoché sovrapponibile fra i due gruppi, con un lieve “vantaggio” fra i pazienti che avevano seguito una dieta con esclusione di solo latte animale. Ovvero il 34% del gruppo 6FED e il 40% dell’1FED aveva raggiunto la remissione. Inoltre metà dei pazienti non rispondere a 1FED hanno mostrato remissione con 6FED, mentre i non responder a 6FED hanno successivamente, nell’80% dei casi, ottenuto beneficio (remissione) da una terapia con steroidi orali.

Tali evidenze fanno ipotizzare che la terapia dietetica 1FED per l’EoE possa essere considerata una valida opzione nel trattamento della patologia, a favore anche della migliore aderenza terapeutica in relazione all’eliminazione dalla dieta di un solo alimento anziché sei.

Fonte:

  • Kliewer KL, Gonsalves N, Dellon ES et al. One-food versus six-food elimination diet therapy for the treatment of eosinophilic oesophagitis: a multicentre, randomised, open-label trial. Lancet Gastroenterology & Hepatology 2023, Vol. 8, Issue 5, P408-421.