Gli elisir di lunga vita forse non esistono, ma oggi possiamo contare su tante tecniche e terapie che possono allungare e migliorare il decorso della nostra vita

La longevità e il benessere psicofisico sono il risultato di un complesso processo, fatto di equilibri in cui entrano in campo tanti fattori e che abbraccia tutte le sfere della vita di ogni individuo, in un’ottica di prevenzione e stili di vita sani: alimentazione, cura del corpo e della mente, movimento e attività fisica, un salutare rapporto con l’ambiente, con la nostra casa e i locali in cui passiamo tanto tempo, nonché una buona interazione con le persone che ci circondano.

Inoltre stili di vita sani a tavola, nutraceutica, controllo di allergie e intolleranze, integratori, superfood dieta e digiuni, così come la scelta delle migliori tecniche di cottura per salvaguardare al meglio le proprietà degli alimenti, sono parte integrante di questo equilibrio.

Questo è ciò che è emerso dall’ultimo Longevity & Anti-Aging World Forum a cui hanno partecipato eminenti ricercatori, medici ed esperti nel campo.

In questo contesto fatto di sottili equilibri, Damiano Galimberti, presidente dell’associazione Medici Italiani Anti-Aging, afferma: «Non dimentichiamo che noi, come ogni essere umano, siamo una colonia batterica che cammina. Infatti, non siamo soli, ma siamo una sorta di ecosistema. Quando si mangia, non si è soli. I miliardi di micro-organismi che ospitiamo nell’intestino aspettano a loro volta di mangiare. Attendono impazientemente le molecole che gli andremo a fornire, come, nel loro nido, pulcini in attesa spasmodica del cibo portato dalla loro madre.

Quello che si mangia, una volta scomposto in molecole, pervenendo all’intestino, viene rielaborato dai batteri ospitati, che andranno così a creare nuove molecole. Queste viaggeranno all’interno del corpo e, così facendo, andranno a pervenire ai vari organi, condizionandoli nel loro “pensare e agire”. Per questo si dice che tutti noi abbiamo due cervelli: intestino e sistema nervoso centrale.

Quante volte dopo avere ricevuto una brutta notizia si dice “mi si è bloccato lo stomaco”, così come dopo una arrabbiatura “sono talmente nervoso che mangerei di tutto”. Bene: intestino e cervello comunicano. I nostri ospiti, i batteri, possono anche condizionare la nostra quotidianità, la nostra salute, le nostre scelte alimentari e, sul piano del peso, il successo o insuccesso di una dieta. Questi batteri invadono e occupano il nostro intestino con la nascita e sono immediatamente condizionati dal tipo di parto (naturale piuttosto che cesareo), dall’allattamento (materno o artificiale), dall’assunzione di antibiotici (precoce o tardiva) e andranno a condizionare lo stato di salute.

Si capisce, dunque, quanto sia utile imparare dapprima a conoscere (attraverso il test del microbiota) il proprio ecosistema intestinale e di agire poi sempre con una dieta ad hoc e, laddove necessario, con nutraceutica e probiotici ad personam».