Lo afferma l’analisi combinata (umbrella review) di 96 metanalisi di studi osservazionali, condotta al fine di stabilire la validità dei riscontri circa la correlazione tra il consumo di tè e il suo effetto sulla salute: si evince chiaramente che il consumo di tè implica numerosi vantaggi.
Un’approfondita analisi della relazione dose-risposta evidenzia la riduzione del rischio di mortalità totale e per cause cardiovascolari, oltre che della diminuzione dell’incidenza di ictus, diabete mellito e patologie coronariche, con il consumo di 2-3 tazze al giorno.
Sono state riscontrate associazioni positive anche relativamente all’insorgenza di diversi tipi di tumore (ad esempio quello epatico, del cavo orale e del polmone) e della salute cognitiva.
Un aspetto importante riguarda la temperatura a cui va consumato il tè, che non deve superare i 55-60°: se bevuto più caldo, il liquido può incrementare il rischio di tumori esofagei e/o gastrici.
In conclusione, quindi, l’analisi evidenzia vantaggi molto più significativi rispetto agli aspetti negativi; a dispetto della positività dei risultati, tuttavia, viene sottolineata la necessità di ulteriori studi clinici randomizzati controllati per escludere la possibilità che qualche associazione sia frutto della casualità.
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