La ricerca è stata effettuata per stabilire un’eventuale associazione tra il sovrappeso (in soggetti di mezza età e nella prima fase della terza età) e l’evidenza di invecchiamento cerebrale alla RMI in età più avanzata.
Lo studio
Lo studio, pubblicato su Neurology, ha esaminato un campione di 1.289 soggetti dell’età media di 64 anni. I ricercatori hanno considerato diversi parametri: indice di massa corporea (BMI), circonferenza della vita (WC), rapporto vita-fianchi e livelli di adiponectina plasmatica; l’analisi mirava a valutare, tra gli altri, il volume cerebrale (TCV) e lo spessore della corteccia cerebrale.
La totalità del campione esaminato era così suddivisa:
- 346 soggetti con BMI <25;
- 571 soggetti con BMI compreso tra 25 e 30;
- 372 soggetti con BMI >30.
La durata media del periodo intercorso tra l’inizio dello studio e l’esecuzione della MRI è stata di 6 anni.
La valutazione finale ha considerato anche fattori quali, ad esempio, l’eventuale presenza di rischio cardiovascolare e il contesto sociodemografico.
Risultati
Risulta evidente che a valori più elevati di BMI e WC corrisponda un maggiore assottigliamento della corteccia; analogamente, l’MRI dei soggetti obesi (BMI ≥30) mostrava una maggiore riduzione dello spessore della corteccia rispetto ai soggetti con BMI <25. Tali associazioni erano particolarmente evidenti per gli individui di età inferiore ai 65 anni.
Associazioni simili, ma più deboli, sono state osservate relativamente al volume cerebrale.
Conclusioni
Dai risultati della ricerca si evince che sovrappeso e obesità nella prima fase della vecchiaia sono direttamente collegati a una riduzione della materia grigia. Saranno necessari ulteriori studi per indagare eventuali associazioni casuali e/o più specifiche.
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