Ricevere una comunicazione corretta in materia di integratori alimentari è ciò che operatori sanitari e consumatori richiedono a gran voce alle aziende del settore.
Per rispondere a questa esigenza, Federsalus – Associazione Nazionale Produttori e Distributori di Prodotti Salutistici – ha presentato le “Linee guida sulla comunicazione degli integratori alimentari – edizione 2018“, affinché frasi come “Prevengono il cancro”, “Fanno dimagrire”, “Sostituiscono i pasti (o i farmaci)” non vengano più utilizzate riferite agli integratori.
Sono veri e propri “fake” su proprietà e finalità d’uso di integratori e di sostanze che li compongono, troppo spesso sbandierate anche dai mass media, e che – afferma Federsalus – minano la credibilità delle imprese di un comparto che punta su qualità dei processi produttivi e solidità del razionale dei prodotti per garantire il consumatore.
Un contesto regolatorio ancora poco chiaro
Le linee guida sulla comunicazione degli integratori alimentari prodotte da Federsalus mirano a fare ordine in un contesto regolatorio non semplice da interpretare e in cui il rischio di errore non è così improbabile dal momento che non esiste una normativa unica e specifica per la comunicazione commerciale degli integratori alimentari, ma è necessario riferirsi a diversi provvedimenti, sia comunitari, sia nazionali.
Attribuire ai prodotti proprietà o caratteristiche che non possiedono, proprietà terapeutiche o proprie di prevenzione e cura delle malattie rientra tra ciò che degli integratori non si deve dire.
La comunicazione commerciale al consumatore deve conformarsi a quanto specificamente indicato nelle indicazioni nutrizionali e sulla salute espresse nel Regolamento 1924/06 e approvate dalla Commissione Europea e alle Linee Guida del Ministero della salute riferite alle sostanze vegetali e alle altre sostanze ammesse negli integratori alimentari.
Nella comunicazione commerciale di un integratore non può mai mancare una dicitura relativa all’importanza di una dieta varia ed equilibrata e di uno stile di vita sano.
La comunicazione agli operatori sanitari
Per quanto riguarda la comunicazione commerciale agli operatori sanitari, le aziende, attraverso gli informatori scientifici, “sono responsabili delle attività di informazione scientifica e/o promozionale svolte in relazione ai prodotti”. Gli informatori devono essere adeguatamente formati in materia scientifica relativa alle funzioni, al consiglio e alle eventuali avvertenze sul corretto utilizzo dei prodotti. In ogni caso il materiale di aggiornamento scientifico deve essere predisposto sulla base di evidenze e dati documentati e documentabili ed è privo di riferimenti al prodotto e all’azienda.