Il ruolo di un’integrazione alimentare mirata nel mantenimento della salute e nella prevenzione è riconosciuto a livello scientifico. Ma per ottenere il massimo del beneficio, la supplementazione deve essere quanto più specifica possibile e raccomandata da figure competenti e preparate, come il medico o il farmacista.
Questi concetti sono stati ampiamente ribaditi nel corso dell’evento di presentazione, svoltosi il 2 luglio scorso a Milano, dell’ultima edizione della Review “Integrazione alimentare: stato dell’arte e nuove evidenze scientifiche”, promossa da Integratori & Salute.
Il documento, giunto alla sua terza edizione, è stato redatto da un pool di esperti italiani sui temi della nutrizione e della salute. Vengono affrontati gli ambiti nei quali la supplementazione alimentare è attualmente più usata. Tra questi troviamo: sport, salute della donna, salute dell’occhio, apparato gastroenterico, profilo lipidico, salute cardiovascolare, invecchiamento cutaneo, benessere psicologico e terza età.
I dati del settore
Secondo una ricerca di Future Concept Lab per Integratori & Salute, quasi 30 milioni di italiani adulti hanno utilizzato integratori almeno una volta. La scelta è guidata nel 48,4% dal medico e dal 36,3% dal farmacista. Le figure professionali sanitarie restano quindi i riferimenti più importanti.
«L’assunzione degli integratori non è una moda, ma un passo concreto per la prevenzione primaria e il mantenimento dello stato di salute – ha dichiarato Germano Scarpa, presidente di Integratori & Salute – Ribadiamo da sempre che questi prodotti non sono costituiti da sostanze attive ma da nutrienti, cioè sostanze che abitualmente sono già presenti nella nostra dieta. Ci sono studi scientifici rigorosi dietro la produzione e la formulazione degli integratori e in Italia qualità e controlli sono di primo livello».
A ribadire questo concetto è Arrigo F. G. Cicero, presidente della Società Italiana di Nutraceutica (SINut). «I sistemi produttivi degli integratori – ha spiegato – sono regolati da normative molto precise. Per tale motivo in Italia lo standard è mediamente molto alto, sia da un punto di vista della qualità del prodotto sia della sua sicurezza. Inoltre, tecnologie sofisticate hanno permesso di ottenere formulazioni che possono essere deglutibili da soggetti che hanno difficoltà di deglutizione o compresse prive di glutine e latticini, così da essere accessibili anche a persone intolleranti a qualche eccipiente».
Benessere psicologico, il ruolo dell’integrazione
Tra le aree nelle quali gli integratori alimentari si stanno rivelando utili, c’è quella psicologica e cognitiva, trattata nella Review da Franca Marangoni, responsabile della ricerca di Nutrition Foundation of Italy (NFI).
«Ciò che assumiamo con la dieta, e non solo, condiziona il benessere generale e le condizioni fisiologiche del nostro organismo, compreso il benessere psicologico. Il ruolo della supplementazione in questo contesto è riconosciuto a livello scientifico. Alcuni disturbi dell’umore, anche di natura blanda, sono campanelli d’allarme di condizioni di carenza. Nei soggetti con disturbi dell’umore sono stati riscontrati livelli di alcuni minerali più bassi. Ci sono quindi evidenze scientifiche solide e continue conferme del ruolo di vitamine e minerali nell’ambito della sfera psicologica e cognitiva. La stessa cosa può dirsi per altri tipi di sostanze, come ad esempio gli Omega3, che svolgono un ruolo strutturale e funzionale. L’apporto è essenziale perché questi acidi grassi sono responsabili della funzione delle cellule del sistema nervoso».
Integrazione nella terza età
Anche per la terza età ci sono studi che dimostrano l’utilità di una supplementazione specifica. «L’anziano ha diverse difficoltà che possono essere molto migliorate da un’integrazione mirata – ha confermato Mariangela Rondanelli autrice della sezione dedicata nella Review e direttore Unità operativa complessa di riabilitazione a indirizzo metabolico, Dipartimento di Sanità Pubblica, Università di Pavia –. Una di queste è la sarcopenia che oggi viene considerata la criticità maggiore. Si tratta di una perdita di massa, forza e perfomance muscolare, che interviene con l’età, a partire dai cinquant’anni. L’integrazione serve sia come prevenzione sia come cura. Tra i nutrienti più importanti troviamo le proteine a rapido assorbimento, gli amminoacidi essenziali a catena ramificata, in particolare la leucina che viene considerato il vero e proprio driver della sintesi muscolare efficace. Queste sostanze vanno assunte nelle giuste quantità e nei momenti giusti della giornata».