Fa bene all’umore e contribuisce ad alleviare stati di ansia e dolore, gli effetti della musica su alcune specifiche problematiche sono noti da tempo.
Un recente lavoro (Mitigation of Chemotherapy-Induced Nausea Using Adjunct Music Listening: A Pilot Study) condotto, ancora su piccoli numeri, dall’americana Michigan State University e pubblicato sulla rivista Clinical Nursing Research, sembrerebbe accreditare alla musica un ulteriore “potere”: la capacità di agire positivamente anche su nausea e/o vomito, indotti da chemioterapia. La condizione essenziale: ascoltare il brano musicale preferito.

Il background

Il senso di nausea e/o di vomito dovuto a trattamenti oncologici, in particolare chemioterapici, può essere comparato a stati di ansia e dolore. Sono, infatti, tutti accomunati dalla natura neurologica di base. Anche nel caso di nausea e vomito indotta da terapia, l’alert al cervello non condividerebbe nulla con una causa gastrica o digestiva.

Su questa base e sui comprovati benefici generati su stati psicoemotivi o dolorosi dall’ascolto di musica, un gruppo di ricercatori americani ha volto testare gli effetti musicali derivanti dall’ascolto della musica del cuore, per un tempo minimo di 30 muniti su un piccolo gruppo di 12 pazienti in trattamento chemioterapico.

Sono noti gli effetti avversi, spesso persistenti, dovuti alla chemioterapia, tali da necessitare un trattamento continuativo: ricercare dunque un’alterativa non farmacologica, o comunque supportiva di una terapia medica, ha rappresentato un interesse della ricerca, di medico e paziente. La musica sembra essere un adeguato intervento aggiuntivo ai trattamenti standard.

Lo studio pilota

L’esperimento ha coinvolto poco più di una decina di pazienti oncologici in terapia. I quali sono stati invitati ad ascoltare un brano di musica, fra i preferiti, a partire dal momento in cui assumevano farmaci antiemetici per lenire gli effetti dei farmaci chemioterapici. Ripetendo la “terapia musicale”, quando necessario, al presentarsi cioè di stati di nausea e/o vomito durante i 5 giorni successivi alla chemioterapia. Al termine dello studio sono stati raccolti dati per 66 impegni di ascolto musicale che, in generale, hanno fatto osservare una significativa riduzione della gravità della nausea (t= 10,97, p< 0,001) e dell’angoscia/stress (t= 9,86, p< 0,001), nonché riduzioni significative sulle fasi acute e ritardata della nausea dei singoli pazienti.

La musica sembrerebbe in grado di potenziare l’efficacia dei farmaci antiemetici assunti nel corso e dopo trattamenti di chemioterapia. Inoltre, i dati qualitativi sulla fattibilità dello studio hanno dimostrato che l’intervento è stato ben accolto dai partecipanti, a fronte di difficoltà operative minime e di una buona comprensione degli strumenti di raccolta dei dati.

I risultati, benché positivi, possono essere considerati solo come una potenziale indicazione di efficacia della terapia musicale: sia perché lo studio è stato condotto su numeri minimi, sia perché il meccanismo di azione della musica non è ancora noto, rispetto al quale si ipotizza la complicità di più cause. Ad esempio, l’effetto dovuto a un graduale rilascio dei farmaci o alla mediazione della serotonina, il principale neuro-trasmettitore che causa la nausea indotta da chemioterapia e i cui livelli aumentano quando si ascolta una musica non piacevole.

I passi successivi

I dati raccolti da questa indagine preliminare e le modifiche necessarie al miglioramento dello studio saranno alla base del futuro studio controllato randomizzato, al fine di validare i benefici della musica anche su effetti avversi da chemioterapia.

Fonte

Kiernan JM, Vallerand AK. Mitigation of Chemotherapy-Induced Nausea Using Adjunct Music Listening: A Pilot Study. Clinical Nursing Research, 2023, 32(3):469-477.