La polmonite da Covid può portare alla depressione

L’infiammazione sistemica alla base del meccanismo che conduce a soffrire di psicopatologie nel Long Covid, secondo una ricerca pubblicata dal San Raffaele

La depressione colpisce il 5% della popolazione mondiale. In Italia ne soffrono 3 milioni di persone, di cui oltre 2 milioni donne, e un milione nella forma maggiore. Nuove conoscenze sull’insorgenza della patologia arrivano da uno studio condotto dai ricercatori del San Raffaele su pazienti Covid-19, che confermerebbe il fattore di rischio rappresentato dalle infezioni.

Lo studio nel dettaglio

Lo studio ha coinvolto 42 pazienti ricoverati per polmonite da Covid presso l’Ospedale San Raffaele nell’autunno del 2020, seguiti per almeno tre mesi dopo le dimissioni. Nessuno di loro aveva fino ad allora sofferto di depressione o disturbo da stress post-traumatico o lesioni cerebrali a causa dell’infezione. Tramite prelievo di sangue è stato misurato l’indice di immunoinfiammazione sistemica, che riflette la risposta immunitaria e l’infiammazione sistemica basata sulla conta periferica di linfociti, neutrofili e piastrine. Sono stati poi condotti esami di risonanza magnetica per valutare la connettività funzionale, la sostanza bianca (WM) e il coinvolgimento della materia grigia (GM).

Tutti i dati raccolti hanno dimostrano un’alterazione dei tre parametri, come si osserva nei pazienti con forme depressive come la depressione maggiore o il disturbo bipolare, secondo lo studio di cui è primo firmatario Francesco Benedetti medico psichiatra e direttore del gruppo di ricerca in Psichiatria e Psicobiologia Clinica del San Raffaele.

Quello che è stato scoperto potrebbe spiegare l’anomalia riscontrata nei tanti pazienti affetti da Long Covid che lamentano disturbi neurocognitivi, una forma di nebbia mentale (brain fog), caratterizzata da problemi di memoria e concentrazione disturbo da stress, ansia e depressione. Confermerebbe, inoltre, una correlazione che da tempo è stata verificata tra gravi infezioni, anche dovute all’influenza (malattia, si badi, che ha fatto circa 25 mila vittime in Italia nel 2016-17, secondo una stima dell’Iss), e l’insorgere di episodi legati alla depressione maggiore.

L’asse gut-brain

Inflammaging è un termine sempre più utilizzato per indicare lo stato permanente di infiammazione cronica a bassa intensità che porta non solo all’invecchiamento, ma costituisce la miccia per innescare diverse patologie. Infiammazione e depressione sono sempre più ritenute strettamente legate tra loro e un ruolo importante potrebbe averlo l’alterazione del microbiota (uno degli ambiti più promettenti della medicina).

«L’intestino produce il 60-70% circa di cellule immunitarie dell’organismo, e al suo interno ci sono circa centomila miliardi di microrganismi – ricorda Giuseppe Minervini, medico-chirurgo presso l’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano – La mucosa intestinale è in grado di secernere neuropeptidi, ormoni e citochine del sistema immunitario ed è interconnessa con altri organi». La disbiosi, innescata da citochine proinfiammatorie, produce trasformazioni metaboliche sul triptofano, l’aminoacido da cui si forma la serotonina. Di qui l’importanza nel recuperare l’equilibrio generale dell’intestino per ridurre infiammazione che porta alla distruzione del triptofano.

La corrispondenza tra malattie psicopatologiche e microbiota è stata indagata da Ted Dinan della University College Cork. Massimo Cocchi, presidente onorario della Società italiana di biologia sperimentale, ha scoperto la correlazione tra bassi livelli di acido linoleico (e colesterolo) nelle membrane cerebrali e malattie come depressione maggiore e disturbo bipolare.

Fonte:

  • Benedetti F, Palladini M, Paolini M, Melloni E, Vai B, De Lorenzo R, Furlan R, Rovere-Querini P, Falini A, Mazza MG. Brain correlates of depression, post-traumatic distress, and inflammatory biomarkers in COVID-19 survivors: A multimodal magnetic resonance imaging study. Brain Behav Immun Health. 2021 Dec;18:100387. doi: 10.1016/j.bbih.2021.100387. Epub 2021 Nov 2. PMID: 34746876; PMCID: PMC8562046.