Latticini e salute cardiovascolare

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L’assunzione di quantità superiori di grassi da latte non aumenterebbe il rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari (CVD), fino a poter osservare fra i consumatori una riduzione dello sviluppo di patologie specifiche e mortalità associata per tutte le cause. Si tratta di una potenziale indicazione, dunque, a “rivedere” i piani dietetico-nutrizionali in relazione all’apporto importante di latte e latticini alla salute generale. Sono queste le conclusioni di un ampio studio (una revisione sistematica e una metanalisi di studi clinici) condotto da ricercatori internazionali della School of Public Health e del Brigham and Women’s Hospital and Harvard Medical School di Boston (US), del Karolinska Institute di Stoccolma (Svezia), della University of New South Wales di Sydney (Australia), della Uppsala University (Svezia).

Acidi grassi e rischio cardiovascolare

I ricercatori hanno preso in esame la potenziale relazione tra la presenza di acidi grassi nel sangue, in particolare dell’acido pentadecanoico, un biomarcatore riferito all’introito di grassi da latte, e le probabilità di manifestare CVD, come anche la mortalità correlata, in 4.150 adulti svedesi, di cui il 51% donne, con età media 60,5 anni. Nel periodo di monitoraggio di oltre 16 anni i ricercatori hanno registrato la comparsa di 578 eventi CVD, tra cui ictus, attacchi di cuore e altri gravi esiti cardiovascolari e 676 decessi.

Esclusi altri fattori di rischio noti per CVD e aggiustato statisticamente specifici parametri (età, sesso, condizione socio-economica, livello di istruzione, stile di vita, alimentazione, comorbidità presenti), è stato possibile osservare che il livello di rischio per patologie CVD era inferiore fra i consumatori di latte e latticini che presentavano nel sangue gli indicatori di acidi grassi considerati. Per arrivare a una prova del nove, i ricercatori hanno poi incrociato i dati ottenuti dal proprio studio con i risultati di altri 18 ricerche di letteratura riguardanti i biomarcatori del grasso lattiero-caseario, con particolare riferimento a livelli di lipidi circolante, acido eptadecanoico e acido trans-palmitoleico, per un totale di 43mila persone provenienti da Stati Uniti, Danimarca e Regno Unito.

Dal matching di informazioni si evince una relazione inversa per esiti di CVD associata a lipidi circolanti e acido eptadecanoico, ma non per l’acido trans-palmitoleico. Ovvero, il rischio di malattie cardiovascolari sarebbe inferiore in soggetti con livelli elevati del biomarcatore del grasso da latte, in caso di livelli del biomarcatore intorno alla mediana si osserverebbe un rischio di mortalità per tutte le cause più basso.

Latticini e dieta sana

Sempre più studi, secondo i ricercatori, suggerirebbero che il rischio cardiovascolare generato dai latticini dipende più dal tipo di prodotto lattiero-caseario assunto (ad esempio formaggio, yogurt, latte e burro) che dalle quantità di grassi contenute. Ipotesi che indurrebbe a rivalutare se l’eliminazione dei grassi del latte dalla dieta sia realmente benefico per la salute del cuore e del sistema cardiovascolare, stante che i latticini sono fonte importante di nutrienti.

Queste conclusioni preliminari richiedono tuttavia l’avvio di ulteriori studi per confermare statisticamente che la maggiore assunzione di grassi da latte sia associata a un minor rischio di malattie cardiovascolari in diverse popolazioni e se e in quale misura i prodotti lattiero-caseari possano svolgere un effetto protettivo per la salute cardiovascolare. «È importante ricordare – asserisco gli autori – che nonostante l’elevata componente di grassi saturi i latticini possano essere parte integrante di una dieta sana. Va detto, tuttavia, che altri grassi, quali ad esempio quelli contenuti in frutti di mare, noci, oli vegetali non tropicali, possono avere benefici superiori per la salute rispetto ai grassi del latte».

Fonte

  • Trieu K, Bhat S, Dai Z et al. Biomarkers of dairy fat intake, incident cardiovascular disease, and all-cause mortality: A cohort study, systematic review, and meta-analysis. PLOS Medicine, 2021. https://doi.org/10.1371/journal.pmed.1003763