Gli estratti di sambuco (Sambucus nigra L.) sono studiati da tempo per la loro azione nei confronti degli stati influenzali. Nota in Europa e Nord America, questa pianta è ricca di antiossidanti e viene utilizzata per vari scopi sottoforma di pastiglie o sciroppi, oltre a costituire la materia prima di marmellate e vini.
Ora uno studio dell’Università di Sidney rivela che alcuni composti della bacca sarebbero addirittura capaci di inibire l’ingresso e la replicazione del virus nelle cellule, rafforzando la risposta immunitaria dell’individuo all’attacco influenzale.
Il succo ottenuto dalle bacche di sambuco è stato applicato sulle cellule prima durante e dopo che queste erano state infettate con il virus influenzale. I composti fitochimici del sambuco si sono rivelati efficaci per arrestare il virus, e, ancor di più, nell’inibirne la propagazione negli stadi più avanzati dell’influenza, quando le cellule erano già state infettate.
Il dott. Dr Peter Valtchev spiega: “Questi risultati sono sorprendenti e significativi, perché potendo bloccare la replicazione virale in diverse fasi del ciclo, aumentano le probabilità di impedire la propagazione“. Il Professor Fariba Deghani, direttore del Arc Training Centre for the Australian Food Processing Industry, aggiunge: “Oltre a questi risultati sorprendenti, abbiamo anche scoperto che la soluzione di sambuco ha stimolato le cellule a produrre alcuni tipi di citochine, messaggeri chimici che consentono la comunicazione tra cellule al fine di coordinare una miglior risposta immunitaria contro l’agente patogeno“.
I ricercatori ritengono che l’attività antivirale del sambuco possa essere attribuita agli antocianidinici, fitonutrienti che conferiscono al frutto la caratteristica colorazione viola.
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