Un consumo eccessivo di sale, oltre che per l’ipertensione, potrebbe essere complice anche di declino cognitivo. Le due patologie sarebbero, infatti, legate dall’azione da un lato, del sistema dell’angiotensina II (Ang II) e dal suo recettore AT1, dall’altro, dalla prostaglandina E2 (PGE2) e dal suo recettore EP1. Sistemi che, coinvolti entrambi nell’ipertensione e nella neurotossicità, potrebbero diventare un potenziale bersaglio terapeutico nella prevenzione e cura del deterioramento emotivo/cognitivo indotto dall’ipertensione.

Lo suggerisce uno studio giapponese della Fujita Health University Graduate School of Health Science di Toyoake (“High salt induces cognitive impairment via the interaction of the angiotensin II-AT1 and prostaglandin E2-EP1 systems“), pubblicato sul British Journal of Pharmacology.

L’ipotesi

Al momento, la ricerca è solo sperimentale e si riferisce a studi di laboratorio condotti da ricercatori giapponesi. Sembrerebbe che un consumo di sale oltre la soglia raccomandata possa agire in modo negativo su ipertensione e declino cognitivo. Per arrivare a queste considerazioni i ricercatori hanno sottoposto un gruppo di topi a una dieta caricata con una soluzione di HS (acqua potabile al 2% di NaCl) per 12 settimane. Nel frattempo, hanno monitorato la pressione sanguigna, la risposta della funzione emotiva e cognitiva e della fosforilazione della tau nella corteccia prefrontale (PFC) e nell’ippocampo (HIP), indotta dal maggiore dosaggio di HS.

Una terapia con losartan, un bloccante del recettore AT1 (ARB) o il knockout del gene EP1 sono stati gli strumenti utilizzati dai ricercatori giapponesi per studiare il coinvolgimento dei sistemi Ang II-AT1 e PGE2-EP1 sia nell’ipertensione indotta da HS sia nei disturbi neuronali e comportamentali. L’obiettivo è stato quello di arrivare a un raffronto sulla interrelazione delle due condizioni cliniche.

I risultati

Gli esperimenti condotti sembrerebbero sostenere che l’ipertensione e l’alterazione del comportamento sociale e della memoria di riconoscimento degli oggetti, dopo assunzione di HS, possano associarsi a diversi fattori. Per esempio, iperfosforilazione della tau, diminuzione della fosforilazione della proteina chinasi II Ca2+/calmodulina-dipendente (CaMKII), espressione della proteina 95 della densità postsinaptica (PSD95) nel PFC e HIP dei topi. Meccanismi che, tuttavia, sembra possibile controllare e persino bloccare grazie all’azione di losartan o dal knockout del gene del recettore EP1.

In relazione a questi risultati, le evidenze di laboratorio suggerirebbero che l’interazione dei sistemi del recettore Ang II-AT1 e del recettore PGE2-EP1 possa essere valutato come un potenziale nuovo bersaglio terapeutico per il trattamento cognitivo indotto dall’ipertensione.

Ulteriori studi saranno necessari per trasformare questa ipotesi in una tesi effettiva e avviare lo sviluppo di strumenti terapeutici concreti.

Fonte

Kubota H, Kunisawa K, Wulaer B et al. High salt induces cognitive impairment via the interaction of the angiotensin II-AT1 and prostaglandin E2-EP1 systems British Journal of Pharmacology 2023.