L’emicrania peggiora la qualità del sonno

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È la scarsa qualità del sonno a causare l’emicrania o viceversa l’emicrania è responsabile del peggioramento del riposo notturno? La relazione, non ancora sufficientemente indagata, è stata oggetto di una meta-analisi, pubblicata su Neurology, di un gruppo di ricercatori del King’s College di Londra (Inghilterra).

Il team ha preso in esame 32 ricerche, estrapolate da 5 databases (Embase, MEDLINE®, Global Health, APA PsycINFO, APA PsycArticles). DI queste, 21 hanno fatto uso del Pittsburgh Sleep Quality Index (PSQI) e delle scale MIDAS per la valutazione dell’impatto del dolore emicranico sulla qualità del sonno e del vissuto quotidiano nella popolazione adulta. Rispettivamente 6 e 5 studi hanno impiegato la polisonnografia applicata alla popolazione adulta e pediatrica. Complessivamente, lo studio ha coinvolto 10.243 persone, senza restrizione di età, affette da emicrania in forma più o meno ingravescente e ricorrente.

A supporto dei risultati clinici, questionari di autocompilazione da parte dei pazienti sulle abitudini e qualità del sonno: tempo di addormentamento, durata del sonno e uso di eventuali farmaci hanno rappresentato un ulteriore strumento di valutazione e di informazioni crociate.

emicrania

Emicrania e sonno

Si stima che nel mondo gli emicranici superino il miliardo, con un impatto importante in termini di disabilità; l’emicrania è una delle principali cause, costi diretti, indiretti, socio economici e impoverimento generale della qualità della vita. Sonno compreso. Vi sarebbero, infatti, evidenze da ricerche precliniche e prospettiche del legame esistente tra emicrania e sonno, al pari di studi di ricerca molecolare, che sottolineano il ruolo delle vie orexinergiche e del potenziale beneficio della melatonina nel trattamento dell’emicrania. Eppure la comprensione del binomio sonno-emicrania rimane ancora in parte oscura. Da qui deriva la necessità di arrivare a una migliore definizione utile all’implementazione o strutturazione di interventi terapeutici mirati.

Nessuno dei pazienti che hanno partecipato ai vari studi ha riferito di trascorrere notti in bianco. Sembra tuttavia emergere un dato comune a tutti gli emicranici: un’anomalia nella fase di sonno REM. Più breve rispetto al normale e meno profondo, di cui non sono trascurabili le potenziali implicazioni, dato che questa fase del sonno favorisce lo stoccaggio delle informazioni, dunque l’apprendimento e il potenziamento della memoria.

Gli emicranici, rispetto alla popolazione non portatrice di patologia, si farebbero carico di un sonno più disturbato, con esiti maggiori e peggiori in caso di emicrania cronica. La patologia sarebbe causa dunque dell’alterazione dell’architettura del sonno, di minore/scarsa qualità rispetto a soggetti sani.

Una relazione di causa-effetto che, secondo l’attuale ricerca, troverebbe riscontro sia nella popolazione adulta sia in età pediatrica. Sarebbero proprio i più piccoli a pagare il conto più alto nel binomio sonno-emicrania. La metanalisi metterebbe infatti in evidenza che i bambini con emicrania, oltre a dormire meno profondamente, dormirebbero anche meno ore, resterebbero svegli più a lungo, ma si addormenterebbero prima rispetto ai coetanei. Fenomeni che i ricercatori attribuirebbero alla maggior stanchezza dei bimbi emicranici, più esposti a accumulare tensioni e affaticamenti a causa di un sonno meno efficiente in termini di recupero psico-fisico.

Una questione da approfondire

La metanalisi ha fatto un passo avanti sulla comprensione dell’influenza esercitata dall’emicrania nelle varie fasi del sonno, condizionando la qualità del riposo notturno. Premesse tuttavia insufficienti per trarre conclusioni definitive. Vi è pertanto l’invito, da parte dei ricercatori, ad avviare indagini su più larga scala, utilizzando nello studio dell’architettura del sonno approcci standardizzati su una popolazione determinata (population based) al fine di ridurre quanto più possibile le variabili interagenti e mettere a punto, quindi, opzioni terapeutiche più efficaci.

Fonte

  • Emily Charlotte Stanyer, Hannah Creeney, Alexander David Nesbitt, Philip Robert Robert Holland, Jan Hoffmann, “Subjective Sleep Quality and Sleep Architecture in Patients With Migraine: A Meta-analysis” Neurology Sep 2021, 10.1212/WNL.0000000000012701; DOI: 10.1212/WNL.0000000000012701