il Rapporto ARNO Diabete, sviluppato con la collaborazione della Società Italiana di Diabetologia e CINECA, stima in oltre 4,5 milioni gli italiani con diabete, circa 1 su 4 in cura con insulina, da sola o in associazione ad altri farmaci. Di questi, circa il 50% con diabete di tipo 2 e il 72% di tipo 1, non raggiunge un buon controllo glicemico. Oltre 4 milioni sono le persone potenzialmente a rischio di sviluppare diabete, con probabilità più elevate al crescere dell’età.

Numeri che attestano anche i pesanti costi del diabete in Italia: oltre 20 miliardi di euro l’anno, a fronte del costo complessivo per il monitoraggio e la cura del diabete di circa 2800 euro, più del doppio di un non diabetico.

Per questo Roche Diabetes Care ha sviluppato un nuovo dispositivo per il monitoraggio in continuo della glicemia, presto in arrivo anche sul mercato italiano; è indicato nel trattamento di pazienti con diabete di tipo 1 e di tipo 2 in terapia insulinica, a partire dai 2 anni di età, comprese le pazienti in gravidanza.

Monitorare la glicemia

Dexcom ONE: è questo il nome del device per la misurazione della glicemia in continuo che “libera” il paziente dalla necessità ricorrente di pungersi il dito e da scansioni, con il vantaggio di poter personalizzare il sistema di lettura e/o di alert sulle proprie esigenze. Sui valori della glicemia si struttura e modula infatti la terapia «Il monitoraggio della glicemia è fondamentale nella gestione del diabete – chiarisce Concetta Irace, professore ordinario all’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro – perché permette di conoscere e personalizzare le azioni da intraprendere quotidianamente con l’obiettivo di mantenere le glicemie vicine ai valori normali».

Un obiettivo oggi avvantaggiato dalla disponibilità di dispositivi che misurano in continuo il glucosio (CGM), sempre più attendibili e maneggevoli, che permettono di visualizzare in tempo reale l’andamento del glucosio, aiutando la persona con diabete a prevenire, gestire le problematiche di ogni giorno, utilizzando al bisogno funzionalità peculiari dei diversi sistemi. «Nuove soluzioni come questa – prosegue la diabetologa – offrono ai clinici la possibilità di scegliere la tecnologia più adeguata alle esigenze del paziente e consente alle persone con diabete di poter monitorare la glicemia riducendo l’invasività della malattia nella quotidianità».

Il sistema

Il device è dotato di un piccolo sensore indossabile e un trasmettitore per misurare e inviare ogni 5 minuti i valori della glicemia in tempo reale in modalità wireless a un dispositivo smart compatibile tramite l’App Dexcom ONE. «Il sensore smart invia letture glicemiche real-time, in automatico – spiega Serena Ferrari, Marketing Director Roche Diabetes Care Italia – senza necessità di effettuare prelievi capillari e scansioni. Con i suoi avvisi, opzionabili e personalizzabili, riduce le occasioni di ricezione di avvisi non significativi, in particolare grazie all’allarme di “ritardo primo avviso”, fornendo al paziente la tranquillità di gestire le sue attività quotidiane senza essere disturbato in maniera non appropriata e non impattando, quindi, la qualità di vita».

Il sistema è gestibile da un’app “all in one” intuitiva per la visualizzazione dei risultati in tempo reale e per guidare il paziente in tutti i passaggi necessari all’avvio del sistema. Mostra le letture delle ultime 3, 6, 12 o 24 ore e frecce di tendenza che visualizzano velocità e direzione dei livelli di glucosio, facilitando le decisioni terapeutiche istantanee, evitando di incappare in eventi di iperglicemia o ipoglicemia. Il monitoraggio del livello interstiziale in continuò può avvenire fino a 10 giorni, mentre le statistiche sui parametri del glucosio (glicemia media, Glucose Managemente Indicator (GMI), ecc…) sono visualizzabili per gli antecedenti 3, 7, 14, 30 o 90 giorni.

«Il nostro auspicio è che la partnership con Dexcom – conclude Rodrigo Diaz De Vivar, General Manager Roche Diabetes Care Italia – oltre a offrire sistemi per favorire l’implementazione di un approccio olistico (iPDM, integrated Personalized Diabetes Management) che prevede dispositivi di monitoraggio integrati in un ecosistema aperto, potendo cioè condividere i dati indipendentemente dal dispositivo utilizzato, possa anche accelerare l’accesso a un sistema CGM leader e costo efficace, riducendo il peso quotidiano di questa malattia cronica sulle persone, sulla società e sul sistema sanitario italiano».