«In futuro, grazie all’Intelligenza Artificiale, sarà possibile avvalersi di tecniche di Digital health e Telemedicina per facilitare i compiti degli operatori sanitari e, per esempio, eseguire manovre a distanza, come l’avvio e il distacco della terapia. La dialisi domiciliare sta evolvendo rapidamente, grazie a nuove soluzioni terapeutiche che incontrano la volontà di perseguire una nefrologia green, in grado di contenere i risvolti negativi per l’ambiente».
È quanto ha affermato Stefano Bianchi, presidente eletto della Società Italiana di Nefrologia (Sin), già Direttore UOC Nefrologia e Dialisi, ASL Toscana Nordovest, in occasione del 63° Congresso della Società Italiana di Nefrologia, tenutasi dal 5 all’8 ottobre a Rimini.
L’importanza dei fattori epigenetici
Tra i temi affrontati durante l’evento, oltre all’AI si è discusso di diabete e obesità, microbiota, alimentazione e fitness. La svolta green della nefrologia si accompagna a una maggiore attenzione per gli stili di vita dei pazienti nefropatici, per contenere il dilagare della malattia renale cronica (MRC), una delle malattie croniche più diffuse, in costante progressione a causa dell’invecchiamento della popolazione generale.
In Italia i pazienti al terzo stadio o a uno stadio più grave sono quasi 4,5 milioni e i pazienti in dialisi circa 50 mila; altrettanti i portatori di trapianto di rene in follow-up. Durante il Congresso è stato approfondito il rapporto causa-effetto tra obesità e MRC. L’obesità è infatti una condizione legata a doppio filo con la progressione della malattia renale cronica, spesso associata alla presenza di diabete.
Il focus è sui progressi della ricerca scientifica per l’identificazione di nuovi biomarcatori della Diabetic Kidney Disease (malattia renale diabetica), per diagnosi più precoci e maggior predittività degli eventi renali.
Alimentazione e stile di vita corretto contribuiscono a rallentare il decorso della MRC e a prevenirne l’insorgenza; grazie ai nuovi farmaci disponibili, ai progressi terapeutici e a quelli fatti nell’ambito della scienza dietologica, oggi sono maggiori le opportunità offerte ai pazienti nefropatici di seguire una dieta bilanciata, in cui giocano un ruolo importante anche il microbiota e l’attività fisica.