L’obesità rappresenta una delle più importanti sfide di salute pubblica a livello globale. Basti pensare che la stessa rappresenta un fattore di rischio per le patologie croniche, in primis il diabete mellito di tipo 2, ma anche per patologie cardiovascolari e alcuni tipi di tumori, ed è responsabile ogni anno di circa 4 milioni di decessi, di cui 1,2 milioni solo in Europa.
L’allarme “globesità” e l’impatto economico della patologia
A causa degli impressionanti tassi di crescita del problema e delle proiezioni che stimano una diffusione che raggiungerà il 70% della popolazione entro il 2030, l’Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS, ha lanciato l’allarme “globesità“, un problema che impatta drammaticamente anche sull’economia.
Basti pensare in tal senso che l’impatto economico globale del sovrappeso e dell’obesità raggiungerà i 4,32 trilioni di dollari l’anno entro il 2035 se le misure di prevenzione e trattamento non miglioreranno, un valore pari quasi al 3% del PIL mondiale.
Il problema interessa sia i paesi sviluppati sia quelli in via di sviluppo, e anche in Italia il quadro è allarmante: 6 milioni di cittadini soffrono di obesità e oltre 23 milioni di persone sono in eccesso di peso, senza contare il triste primato del nostro Paese per quanto concerne l’obesità infantile che interessa il 42% dei bambini tra 5 e 9 anni.
L’obesità tra i temi del prossimo G7 Salute
Alla luce di tutto questo – e dell’assenza dell’obesità nell’agenda del prossimo G7 Salute di ottobre – appare evidente l’appello lanciato da 7 organizzazioni del mondo scientifico, dei pazienti e delle istituzioni al Ministro della Salute Orazio Schillaci perché il tema sia inserito tra le priorità dell’incontro.
La lettera inviata al Ministro
«È motivo d’orgoglio – sottolinea la lettera – che l’Italia abbia assunto la Presidenza del G7, e il G7 Salute del prossimo ottobre offrirà al nostro Paese un’opportunità unica per farsi capofila nell’ambito delle più importanti sfide che minacciano la salute globale. Fra queste la sicurezza alimentare, che comprende il tema della malnutrizione, ma anche quello della sovralimentazione, un problema complesso, che va ben oltre l’aspetto dell’alimentazione coinvolgendo anche gli stili di vita, la prevenzione, gli aspetti genetici, che portano allo sviluppo di patologie ad alto impatto di salute pubblica come l’obesità».
Proprio l’assenza dell’obesità dai lavori, prosegue la lettera, «ci colpisce, segnalando il rischio di affrontare solo parzialmente le sfide della sicurezza alimentare. L’obesità, parte del più ampio paradosso della nutrizione secondo cui si contrappongono, e in parte si possono addirittura sovrapporre, denutrizione e sovralimentazione, è infatti una patologia cronica, progressiva e recidivante con tassi di crescita che raggiungono proporzioni epidemiche in Italia e nel mondo, anche a livello infantile».
Italia capofila del cambiamento
L’inserimento dell’obesità tra i temi chiave del prossimo G7 potrebbe fare dell’Italia un fiore all’occhiello nel guidare un cambio di paradigma su questa patologia «affrontando in tutta la sua complessità anche il tema della sicurezza alimentare attraverso l’approccio della salute pubblica, considerando la sovralimentazione e gli stili di vita come elementi caratterizzanti dell’obesità e portando l’Italia ad essere promotore di soluzioni innovative e capofila di un piano d’azione globale di contrasto a questa patologia cronica, progressiva e recidivante» ha sottolineato ancora la lettera indirizzata al Ministro.
I firmatari dell’appello
L’appello è stato firmato dai Presidenti dell’Intergruppo parlamentare Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili, Onorevole Roberto Pella e Senatrice Daniela Sbrollini, dalla Presidente di Amici Obesi, Iris Zani, dal Presidente di Ibdo Foundation, Paolo Sbraccia, dal Presidente di IO-Net Italian Obesity Network, Giuseppe Fatati, dal Presidente di OPEN Italy, Andrea Lenzi, dal Presidente Sid – Società italiana di diabetologia, Angelo Avogaro e dal Presidente Sio – Società italiana dell’obesità, Rocco Barazzoni.