In media intorno ai 51 anni le donne finiscono la propria vita riproduttiva, le ovaie smettono di produrre e rilasciare ormoni, in particolare estrogeni, il sanguinamento mensile cessa e la fisiologia di corpo e mente cambia. Alcune donne decidono di sottoporsi a terapia ormonale, ma non per tutte questa è possibile. Inoltre, c’è chi preferisce rivolgersi a terapie naturali.

La vitamina E, per esempio, contiene fitoestrogeni e, per questo, viene spesso suggerita come integratore in questa fase di passaggio. Secondo una recente revisione della letteratura (The Effect of Vitamin E Supplementation in Postmenopausal Women-A Systematic Review”), pur portando qualche beneficio, non è efficace come la terapia a base di estrogeni. Pubblicato su Nutrients, il lavoro prende in considerazione 16 studi, suddivisibili in tre categorie in base al sintomo preso in considerazione.

Quattro si sono concentrati sugli effetti della vitamina E, somministrata localmente, sulla vaginite atrofica: questi indicano benefici rispetto al placebo, per esempio, nel ristabilire il pH locale, prima difesa contro qualsiasi infezione vaginale. In uno dei lavori, la vitamina E è stata confrontata con l’acido ialurinico, dimostratisi più efficace.

Ulteriori 4 studi hanno invece preso in considerazione gli effetti della vitamina E su sintomi psichiatrici, neurologici e vasomotori. Questi ultimi sono particolarmente forti nelle donne con storia di cancro al seno e sotto terapia, raggiungendo un’incidenza dell’80%. Molte di queste donne non possono fare terapia estrogenica, ma nemmeno rivolgersi ad altri farmaci già dimostratisi utili, come gli inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI) e gli inibitori della ricaptazione della serotonina e noradrenalina (SNRIs), perché limitano gli effetti di alcuni farmaci antitumorali. Dimostrare l’efficacia della vitamina E sui sintomi vasomotori sarebbe quindi particolarmente utile per questa parte della popolazione femminile. La revisione degli studi individuati sembra, in effetti, dimostrare una certa efficacia di questa vitamina, ma non c’è chiarezza rispetto alle dosi. Lo stesso si può dire per trattare ansia e insonnia. Dal momento che la vitamina E è liposolubile, quindi tende ad accumulare, bisogna poi fare attenzione a possibili effetti tossici.

Gli altri studi inclusi nella revisione si concentrano invece sugli effetti della vitamina su profilo lipidico e cambiamenti nei vasi sanguigni, indicando generalmente miglioramenti in entrambi gli aspetti. Condotta da un team internazionale, questa revisione conferma, quindi, la possibilità di utilizzare la vitamina E per alleviare i sintomi della menopausa, meglio se in associazione con la terapia estrogenica, che ne verrebbe potenziata, ma anche in monoterapia. Tuttavia, servono ulteriori studi per valutare le dosi efficaci e anche le pazienti che gioverebbero davvero dall’integrazione.

Fonte:

  • Feduniw S, Korczyńska L, Górski K, Zgliczyńska M, Bączkowska M, Byrczak M, Kociuba J, Ali M, Ciebiera M. The Effect of Vitamin E Supplementation in Postmenopausal Women-A Systematic Review. Nutrients. 2022 Dec 29;15(1):160.