I probiotici potrebbero rappresentare un valido supporto nel trattamento di pazienti con disturbo depressivo maggiore (MDD), che nel 60% dei casi risponde solo in parte o affatto alle terapie standard o la cui sintomatologia recidiva anche a seguito o in corso di trattamento. Le evidenze, in un piccolo studio inglese, a opera di ricercatori dell’Institute of Psychiatry, Psychology & Neuroscience del King’s College di Londra, sono state pubblicate su JAMA Psychiatry (“Acceptability, Tolerability, and Estimates of Putative Treatment Effects of Probiotics as Adjunctive Treatment in Patients With Depression: A Randomized Clinical Trial“).
Il punto di base
Il cervello e l’intestino parlano uno stesso linguaggio, “governato” tramite l’asse che interrelaziona i due sistemi e i cui effetti impattano, in positivo e in negativo, sull’insorgenza e andamento di molteplici patologie, fra queste anche disturbi di natura psicoemotiva e psichiatrica, come il MDD. Esiti che sono condizionati proprio dalla salute del microbiota: è dimostrato, ad esempio, che il benessere della popolazione microbica che abita l’intestino e che forma lo stesso microbiota, oltre che da una sana corretta alimentazione e da stili di vita sani e regolari, può avvantaggiarsi anche dal consumo di probiotici.
Questi microrganismi “vivi”, come batteri (tra cui i Bifidobatteri e i Lattobacilli) e lieviti (come il Saccharomyces boulardii), presenti nel tratto intestinale hanno effetto benefico per la salute, grazie all’antagonismo nei confronti di microrganismi patogeni e alla produzione di sostanze antimicrobiche.
Esistono prove crescenti che il microbiota intestinale abbia un ruolo nella regolazione dell’umore e dunque potenzialmente anche sull’MDD, data la stretta implicazione. Su questo assunto un gruppo di ricercatori inglesi ha avviato un piccolo studio per testare l’efficacia dei probiotici nella gestione di pazienti con MDD, in gran parte refrattari a terapie di prima linea, a danno di recidive e costi personali e assistenziali importanti.
Lo studio
Ha coinvolto 49 adulti con diagnosi di MDD e con risposta incompleta alla prescrizione di antidepressivi che sono stati arruolati in uno studio in doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo. I partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi: l’uno destinato a ricevere un integratore formulato con una miscela di 14 ceppi, un probiotico brevettato, e l’altro un placebo per un periodo di otto settimane.
Entrambi i gruppi hanno mostrato, al termine del trattamento e dello studio, un miglioramento dei sintomi, ma con sensibili differenze. I benefici, infatti, sono risultati maggiori e migliori nei pazienti in terapia probiotica, con evidenze nella risposta già a partire dalla quarta settimana e ad interim. Si tratta del primo studio del suo genere, condotto nel modo occidentale, dimostrando dati di efficaci (e con solo) dall’uso dei probiotici in pazienti con MDD.
I risultati
Accettabilità, tollerabilità ed efficacia: sono i risultati emersi dallo studio che consentono, almeno preliminarmente, di poter considerare i probiotici come una potenziale “linea terapeutica” a supporto della gestione dl paziente con MDD, non responsivo, o solo in parte, ai trattamenti gold standard.
Evidenti i benefici sia sui sintomi clinici depressivi, misurati utilizzando le scale di valutazione Hamilton Depression Rating Scale [HAMD-17], Inventory of Depressive Symptomatology [IDS], sia sull’ansia, valutati facendo invece ricorso alla Hamilton Anxiety Rating Scale [HAMA] e General Anxiety Disorder [GAD-7].
Il probiotico impiegato è stato ben tollerato: non sono stati rilevati effetti avversi gravi e si è osservato un alto tasso di aderenza al trattamento. Rispetto al gruppo placebo, in sostanza, il gruppo probiotico mostrerebbe un miglioramento superiore dei sintomi depressivi e dell’ansia, con una riduzione di 1 grado di gravità sulle scale di valutazione della depressione, indicando dunque i probiotici come terapia potenziale nel trattamento supplementare per la depressione.
Le premesse dovranno essere validate in nuovi studi clinici che prendano in considerazione popolazioni più ampie di pazienti. Solo dopo si potrà eventualmente accreditare l’efficacia dei probiotici sul controllo e/o il miglioramento dei sintomi di ansia e depressione nei disturbi psichiatrici, nel MDD in particolare.
Fonte:
- Nikolova VL, Cleare AJ, Young AH, Stone JM. Acceptability, Tolerability, and Estimates of Putative Treatment Effects of Probiotics as Adjunctive Treatment in Patients With Depression: A Randomized Clinical Trial. JAMA Psychiatry. 2023 Jun 14:e231817.