Tecniche di stretching, rafforzamento muscolare, ginnastica posturale e cambiamento comportamentale. Sono queste le attività alla base di Prosper (Prevention of Shoulder Problems), un programma riabilitativo studiato per ridurre gli effetti su spalla e braccio successivi a chirurgia per tumore della mammella. Iniziato precocemente, a poche settimane dall’intervento, gli esercizi fisioterapici apportano sensibili benefici alla qualità della vita della donna e del sistema salute. Lo attesta uno studio pubblicato sul British Medical Journal.

I risultati di Prosper

Meno dolore, riduzione di edemi, maggiore mobilità di braccio e spalla, meno richieste di visite pos- intervento, più qualità di vita. Oltre a un risparmio di 350 euro in servizi successivi a fronte di una spesa iniziale di 150 euro a paziente. Sono le conclusioni di uno studio (“Exercise versus usual care after non-reconstructive breast cancer surgery (UK PROSPER): multicentre randomised controlled trial and economic evaluation”) condotto dalla University of Warwick, in Inghilterra, su 392 donne sottoposte a chirurgia per un tumore della mammella e a rischio di problemi post-operatori agli arti superiori in 17 centri oncologici del sistema sanitario britannico.

«Problemi di motilità alla spalla e al braccio, dolore cronico e linfedema nella zona dell’ascella – spiega Julie Bruce, prima autrice dello studio – sono sperimentati fino a un terzo di donne sottoposte a chirurgia oncologica per tumore della mammella, con un impatto importante sulla qualità della vita e un ritardo nel recupero post-intervento».

Nel Regno Unito, le linee guida raccomandano, per fare prevenzione, la graduale reintroduzione dell’esercizio a seguito della chirurgia non ricostruttiva; ma quando iniziarlo, di quale l’intensità, quale il profilo di sicurezza e efficacia? Con l’intento di rispondere a questi quesiti i ricercatori hanno suddiviso le pazienti in due gruppi, uno che riceveva alla dimissione un opuscolo con gli esercizi riabilitativi da svolgere in autonomia, l’altro sottoposto al programma Prosper con sedute di allenamento, sotto la guida di fisioterapisti, iniziate a distanza di 7-10 giorni dall’operazione, con ulteriori due appuntamenti di controllo, a uno e tre mesi dopo la chirurgia.

A distanza di un anno

Le pazienti sono state invitate a completare un questionario sugli esiti post-chirurgici: livelli di attività svolta, dolore, gonfiore, qualità della vita, bisogno di visite mediche specialistiche, ricorso a servizi sanitari e sociali personali. I risultati raccolti tra gennaio 2016 e luglio 2017 hanno mostrato che la funzione degli arti superiori era sensibilmente migliorata dall’esercizio fisico rispetto alle cure abituali. Le donne nel gruppo Prosper riferivano dolore meno intenso, meno sintomi di disabilità, maggiore qualità della vita. Tra i due gruppi, invece, non si sono registrate differenze in tasso di dolore neuropatico, complicanze legate alla ferita, infezione del sito chirurgico, gonfiore o altre complicazioni, eventi avversi gravi.

Impatto economico

I benefici apportati dalle pazienti si sono tradotti in un risparmio anche per il servizio sanitario nazionale: 352 euro in meno erogati sui servizi, quali ad esempio visite mediche e terapie, a fronte di una spesa aggiuntiva iniziale per ogni paziente di 150 euro, legati al programma Prosper.

«Dal nostro studio emergono dati robuste – dichiarano i ricercatori – che l’esercizio precoce, strutturato e progressivo è sicuro e clinicamente efficace in donne a più alto rischio di sviluppare problemi alla spalla e agli arti superiori dopo un intervento chirurgico al seno non ricostruttivo. Prosper non solo ha migliorato la funzione di spalla e braccio a un anno dall’intervento ma ha favorito un ‘guadagno’ anche alle casse del sistema rispetto alle cure standard del servizio sanitario nazionale».

Fonte:

  • Bruce J, Mazuquin B, Canaway A et al. Exercise versus usual care after non-reconstructive breast cancer surgery (UK PROSPER): multicentre randomised controlled trial and economic evaluation. BMJ 2021. Doi: 10.1136/bmj-2021-066542 https://doi.org/10.1136/bmj-2021-066542