Il propionato è un acido grasso a catena corta utilizzato spesso come additivo per favorire la conservazione degli alimenti, in particolare per evitare la formazione di muffe.
Il team di ricercatori ha valutato l’impatto metabolico della sua assunzione, conducendo una sperimentazione dapprima su modelli murini e in un secondo tempo sull’uomo.
La somministrazione di propionato nei topi ha evidenziato un’attivazione del sistema nervoso simpatico, causando un aumento di ormoni, tra cui glucagone, norepinefrina e FABP4. Tale processo ha condotto a un incremento di glucosio nel sangue, determinando una conseguente condizione di iperglicemia, tipica del diabete. Inoltre, l’assunzione costante di basse dosi di propionato per due volte al giorno, ha causato nei topi anche aumento ponderale e insulino-resistenza.
Nella seconda fase dello studio, il propionato è stato somministrato randomicamente a 14 soggetti umani sani: il gruppo sperimentale ha ricevuto un pasto contenente un grammo di propinato, mentre al gruppo di controllo è stato somministrato un pasto con placebo. Dagli esami condotti prima e dopo l’assunzione del cibo, è emerso che anche nei soggetti umani l’additivo ha effetti sul metabolismo, causando l’insorgenza di insulino-resistenza e obesità.
Poiché l’FDA considera sicuro l’additivo, si raccomandano ulteriori studi, per approfondire l’effetto metabolico dell’assunzione di propionato.
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