Oltre 250 scienziati provenienti da 39 Paesi si incontrano a Roma dal 5 al 7 giugno per condividere le ultime scoperte nel campo della ricerca omeopatica in occasione della conferenza internazionale ‘Cutting Edge Research In Homeopathy’. L’evento è organizzato dall’Institute Research in Homeopathy, un’associazione senza scopo di lucro che si dedica alla ricerca in omeopatia e alla sua divulgazione a livello internazionale.
Autorevoli ricercatori e accademici cercheranno di rispondere ad alcune delle domande più attuali che riguardano la “medicina dei simili”: come funziona questo sistema di cura e quali condizioni può trattare? Le trentasette relazioni, presentate da ricercatori di 17 paesi, spaziano dalla ricerca di base riguardante il meccanismo d’azione dei medicinali omeopatici, alla ricerca clinica (quantitativa, qualitativa e con metodi misti) e agli studi in ambito veterinario.
Robert Mathie, uno dei key-note speaker del congresso, riporterà i dati della sua recente revisione sistematica, realizzata su 22 studi randomizzati e controllati, che ha valutato l’effetto del trattamento omeopatico individualizzato. A differenza di precedenti meta-analisi, che non distinguevano fra le diverse tipologie di omeopatia, questo studio ha esaminato esclusivamente la modalità prescrittiva seguita dalla maggior parte degli omeopati, ossia la prescrizione personalizzata in base alle caratteristiche di ogni singolo paziente.
Questo studio innovativo ha riscontrato che la terapia omeopatica individualizzata è più efficace del placebo, anche se si considerano soltanto i risultati di trial clinici di alta qualità. Anche alla luce delle recenti polemiche sollevate in Australia sull’efficacia di questa medicina, si tratta di dati importanti per i pazienti, per i medici e per le istituzioni che si occupano di salute.
Alexander Tournier, direttore esecutivo dell’Homeopathy Research Institute, ha dichiarato: “La ricerca omeopatica ci pone molte domande profonde e numerose sfide. Questa conferenza evidenzia i molti lavori in corso condotti da una comunità scientifica attiva e impegnata quotidianamente a indagare con metodi rigorosi un settore emergente e affascinante”.
Mariella Di Stefano