Consumare con regolarità la colazione – il pasto più importante della giornata – può contribuire a rallentare il declino cognitivo nell’anziano. Sarebbero i risultati di uno studio giapponese (Breakfast Skipping and Declines in Cognitive Score Among Community-Dwelling Older Adults: A Longitudinal Study of the HEIJO-KYO Cohort), ancora su piccoli numeri, ma dalle prospettive interessanti, pubblicato su J Geriatr Psychiatry Neurol.

Background

La relazione fra consumo/assenza di colazione mattutina e impatto potenziale sul declino cognitivo nella popolazione senior era già stata indagata in studi precedenti.

La novità riguarda, infatti, il periodo di osservazione: a lungo termine, secondo i dettami richiesti da uno studio prospettico, rispetto alla breve durata (di quelli attualmente presenti in letteratura). 

Il tempo ha un “valore aggiunto” perché, ad oggi, l’impatto a lungo termine del saltare la colazione sulla funzione cognitiva tra gli anziani rimane ancora poco chiaro.

Pertanto, i ricercatori hanno coinvolto una coorte di 712 adulti anziani (con età media di 70.8 anni) di cui sono state indagate le abitudini di consumare, oppure no, la colazione una o più volte alla settimana.

Sono stati misurati gli esiti di tale comportamento alimentare sulla potenziale riduzione/rallentamento del declino cognitivo tramite il punteggio del Mini-mental state examination (Mmse).

I risultati

Il follow-up medio di 31 mesi ha mostrato in 135 partecipanti, sul totale degli arruolati, un calo del punteggio cognitivo con un tasso di incidenza significativamente più alto in chi faceva a meno del primo pasto della giornata.

Ovvero il punteggio cognitivo in termini di declino era maggiore in questa fascia di popolazione, con un rapporto del tasso di incidenza (IRR), 2,10; IC al 95%, 1,28-3,44. 

Dati che sono rimasti coerenti anche dopo aver corretto alcuni possibili fattori confondenti (IRR, 2,21; IC al 95%, 1,33-3,68) quali, età, sesso, abitudine al fumo e all’alcol, indice di massa corporea, reddito familiare, livello di istruzione, sintomi depressivi, ipertensione, diabete, uso di sonniferi, attività fisica, apporto calorico e cognizione di base. 

Saltare la colazione, inoltre, sembra associarsi ad abitudini dietetiche generali di minore qualità. Lo studio evidenzia un’associazione con un consumo sensibilmente più ridotto di verdura, frutta e pesce. 

In conclusione

Sebbene i dati della ricerca dovranno essere confermati da ulteriori studi più ampi, le prime evidenze porterebbero a dedurre che “saltare” la prima colazione può essere un fattore corresponsabile del declino (almeno in termini di punteggio cognitivo) tra gli anziani.

Fonte

Ishizuka R, Otaki N, Tai Y et al. Breakfast Skipping and Declines in Cognitive Score Among Community-Dwelling Older Adults: A Longitudinal Study of the HEIJO-KYO Cohort. J Geriatr Psychiatry Neurol, 2023, 36(4):316-322.